A Pordenone la battaglia contro il gioco d’azzardo si combatte sul fronte dell’informazione e della prevenzione

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(Jamma) «Non ci sono freni normativi all’apertura di centri che inducano le persone a tentare la sorte, ma non sono solo questi luoghi a preoccupare l’amministrazione comunale. Non dimentichiamo tutti i bar in cui ci sono apparecchi da gioco». A fare questa dichiarazione l’assessore alle politiche sociali del comune di Pordenone, Vincenzo Romor, dopo l’annuncio dell’inaugurazione della terza sala giochi in città nel giro di un anno.

Se è vero che i minorenni non sono ammessi al gioco, è altrettanto vero che studi clinici evidenziano l’aumento del gioco tra i giovani di 20 anni, anche grazie alla diffusione del gioco on line. L’amministrazione comunale, sensibile al tema, ha cercato invano una via per regolamentare le sale, anche sotto il profilo urbanistico. «Purtroppo fino a quando non cambierà la normativa di riferimento – ricorda l’assessore al commercio Bruno Zille – abbiamo le mani legate. Da qui la scelta di dirottare il nostro intervento su informazione e prevenzione». Tema sul quale sta lavorando l’assessore Romor, che presto presenterà una nuova iniziativa. «E’ una battaglia difficile e impari perché la diffusione delle macchinette nei pubblici esercizi non ci aiuta – dice Romor – ma vogliamo portarla avanti, anche perché in questa crisi economica le persone sono più sensibili alle false lusinghe».

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