CasinĂ² di Sanremo. Per lo Snalc, il CdA non tiene in considerazione i punti di vista e gli interessi dei lavoratori

(Jamma) Il sindacato autonomo dei lavoratori del casinĂ² di Sanremo, Snalc, che ha deciso di non sottoscrivere l’accordo ‘salva azienda’ messo a punto tra CdA e OOSS per evitare i licenziamenti, esprime rammarico per la disinvoltura con la quale la Direzione Aziendale tenta di colpire le retribuzione dei dipendenti e amarezza per la subalternitĂ  ai voleri datoriali dei rappresentanti sindacali che hanno firmato l’intesa.

Come si legge in una nota dello Snalc, la Casino S.p.A. per conseguire l’equilibrio di bilancio ed assicurare la continuità gestionale ha previsto nel piano d’impresa, previsione confermata anche nella recente relazione del Presidente del Consiglio di amministrazione al Consiglio Comunale del 28 maggio 2013, una riduzione dei costi del personale di € 5.325.000.

 

Una previsione difficile da realizzare – spiega il segretario Semeria – in quanto richiede un sacrificio economico impegnativo da parte dei dipendenti in un contesto aziendale caratterizzato da sprechi, inefficienze e deficit di capacitĂ  gestionali. L’ipotesi d’accordo sottoscritta tra le parti (con esclusione della slc-cigl) il 28 marzo u.s. contribuiva a raggiungere l’obiettivo aziendale di ridurre i costi complessivi del personale di € 5.300.000. Per la durata di due anni (2013-2014) la riduzione della retribuzione, diretta e differita, dei lavoratori era di circa il 13,5%.

 

Il 70% dei lavoratori ha votato contro quell’ipotesi d’accordo perchĂ© l’ha considerata, tra l’altro, gravosa dal punto di vista economico e non equa nella ripartizione dei sacrifici.

Con la nuova ipotesi d’accordo i punti di vista e gli interessi dei lavoratori non sono stati tenuti in alcun conto, nĂ© dalla Direzione Aziendale nĂ© dai rappresentanti sindacali firmatari.

L’ipotesi d’accordo, che dovrĂ  essere sottoposta a referendum, contribuisce in modo significativo ad una riduzione dei costi del personale di circa € 9.500.000. L’incidenza sulla retribuzione dei dipendenti sarĂ  pesantissima. Per la durata di due anni (01/07/2013-30/06/2015) la riduzione della retribuzione, diretta e differita, dei lavoratori sarĂ  di circa il 28%.

 

Il presupposto per il ritiro della procedura dei licenziamenti collettivi, peraltro non riscontrabile nel testo dell’accordo, non puĂ² essere l’accettazione da parte dei dipendenti di un accordo che prevede tagli eccessivi, ingiustificati ed ingiusti alle retribuzioni. I lavoratori hanno il dovere di contribuire con giusti sacrifici a mettere in sicurezza la continuitĂ  lavorativa dell’Azienda, ma hanno anche il diritto di opporsi alle vessazioni e alle ritorsioni.

La strada del conflitto, scelta di fatto dalla Direzione Aziendale, aggrava la situazione aziendale. La strada da seguire, invece, è quella della ricerca di un accordo in grado di assicurare sia l’equilibrio finanziario dell’Azienda sia l’equilibrio dei bilanci famigliari di tutti i dipendenti.

 

Se i lavoratori voteranno contro l’ipotesi d’accordo, – conclude Semeria – il negoziato tra la Casino S.p.A. e le oo.ss. riprenderĂ  ai sensi di legge nelle sede della Direzione Territoriale del Lavoro di Imperia.

In tale sede, con la mediazione dei funzionari del Ministero del Lavoro, si potrĂ  trovare un accordo soddisfacente per l’Azienda e per i lavoratori nel quale venga stabilito il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e nel quale i lavoratori non vengano vessati ma chiamati a fare i giusti sacrifici per contribuire a mettere in sicurezza la continuitĂ  lavorativa dell’Azienda.

 

 

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