Lottomatica e la pubblicità dei giochi. “Davide vs Golia” commento dell’avv. Osvaldo Asteriti

Lottomatica. Nel I trimestre 2013 ricavi per 798 mln di euro (+2%)
Gioco online: scendono a 4.317 i siti di gioco oscurati dai Monopoli

 

Se cade un albero in una foresta in cui non c’è nessuno, quell’albero cadendo fa rumore? Se accade qualcosa senza che nessuno ne sia informato, è accaduto davvero?

 

Il gioco è pericoloso per la salute e bisogna informare del pericolo i giocatori. Questo chiede la legge che impone di usare nella pubblicità del gioco e sui siti istituzionali dei concessionari formule di avvertimento sul rischio dipendenza.

 

Il gioco può causare dipendenza patologica”, come esemplificato dagli stessi monopoli.

 

Lottomatica però ha usato sul sito e nella pubblicità del gioco “10 e lotto” una formula diversa “giocare troppo può causare dipendenza patologica”. Ritenendo ingannevole la formula utilizzata, agli inizi di gennaio abbiamo denunciato il fatto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, e all’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

 

L’AGCM, secondo un ormai consolidato “orientamento”, non ha neanche risposto.

 

I monopoli, invece, con la raccomandata del 20 marzo ci hanno comunicato che il messaggio utilizzato era di fatto conforme a quanto la legge richiedeva, senza rispondere alla nostra ulteriore contestazione del 2 aprile.

Nella pubblicità del gioco “10 e lotto” trasmessa per televisione in questi giorni e sul sito della Lottomatica, però, compare adesso il messaggio “giocare può causare dipendenza patologica”, senza l’aggettivo troppo, che è quanto avevamo richiesto.

 

Forse a qualcuno sembrerà piccola cosa, ma secondo noi è importante, perché dimostra alcune cose.

 

Innanzitutto che è possibile lottare e vincere una battaglia di legalità nei confronti del gioco d’azzardo … legale.

 

Che, come detto più volte, oltre a richiedere l’introduzione di nuove norme di contrasto al gioco d’azzardo, peraltro a chi lo sfrutta economicamente, è utile pretendere il rispetto delle norme esistenti.

Che, oltre agli interessi economici dello Stato, ci sono i diritti delle persone da rispettare, quello alla salute prima di tutti gli altri.

 

Certo è una vittoria a metà, almeno finché verrà tenuta nel limbo di silenzio che caratterizza la comunicazione relativa ai giochi, anche da parte degli organi di stampa.

 

Se Davide batte Golia, ma nessuno lo sa, la vittoria rischia di essere inutile.

Articolo precedenteUe. Lotta alla criminalità organizzata, approvata relazione Iacolino. Applicare la direttiva antiriciclaggio al gioco
Articolo successivoDonatella Mattesini (Pd) : “Avvio di una indagine conoscitiva sul gioco d’azzardo in Commissione Sanità”