“Sono pertanto ri­comprese nel settore creativo e culturale, in par­ticolare, le attività afferenti, congiunte o con­nesse: alle arti performative e allo spettacolo, ivi compresi i festival, indipendentemente dalla tipologia dei linguaggi artistici e dalle forme, dalle espressioni e dalle modalità di accesso, di fruizione e di diffusione dei medesimi; alle arti figurative e alle arti applicate; al patrimo­nio e ai beni culturali e paesaggistici, come definiti e individuati ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legi­slativo 22 gennaio 2004, n.42; all’architettura, alla letteratura, alla fotografia, all’editoria e al fumetto, al cinema e all’audiovisivo, alla mu­sica, ai servizi media audiovisivi e radiofonici, ai videogiochi, all’insegnamento delle disci­pline artistiche e delle discipline comunque connesse allo spettacolo e alle arti”.

E’ quanto si legge nel disegno di legge d’iniziativa dei senatori Verducci, D’Elia, Rando, Franceschini, Parrini, Irto, Camusso, Rojc, Furlan, Valente, Giorgis, Bazoli, Zambito, Fina, Basso e La Marca (PD-IDP), dal titolo “Disciplina del sostegno e dello sviluppo del settore creativo e culturale e delega al Governo per l’armonizzazione e il coordinamento delle disposizioni vigenti in materia di agevolazioni fiscali e misure di sostegno indiretto in favore del medesimo settore”.

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