“Il 2020-2021 è stato un biennio terribile per gli operatori, che sono stati costretti a chiudere le proprie attività a causa della pandemia. In questo periodo sono poi avvenuti quattro fattori, tre hanno inciso in senso negativo sulla raccolta (riduzione delle soglie del payout per AWP e VLT, introduzione della tessera sanitaria, aumento tassa sulle vincite) e uno ha ridotto i margini (incremento aliquote del Preu). E’ interessante vedere il confronto tra il 2019 e il 2022, che evidenzia un calo degli apparecchi da gioco AWP. Nel 2022 risultano 6.949 nulla osta in meno, con quasi 6mila esercizi in meno. Per quanto riguarda le VLT c’è stato un periodo di crescita fino al 2019, poi anche qui è arrivato un calo, con 3.221 apparecchi in meno e 466 esercizi in meno. Dal 2010 al 2014 la raccolta cresce, così come il contributo all’erario. Con la crisi dal 2020 al 2021 c’è stato un crollo netto, con oltre il dimezzamento del fatturato del settore. Nel 2022 c’è stato un recupero dell’85% rispetto al 2021, ma i parametri restano sotto a quelli che c’erano prima della pandemia. In tutti gli altri giochi cresce il peso delle vincite, nel comparto AWP-VLT cala. Il fatturato cala in entrambi gli ambiti, ma mentre per gli altri giochi la contrazione non è drammatica, lo è invece per AWP e VLT”.

Lo ha detto il ricercatore della CGIA Mestre, Andrea Vavolo, intervenendo a Roma alla presentazione dell’indagine “Studio sul settore dei giochi in Italia 2022. Focus su apparecchi con vincita in denaro e gioco online”, realizzata da CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro.

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