“Gli interessi non possono basarsi su percezioni o sul sentito dire, ma necessitano del confronto e del conforto dei numeri. Con la CGIA Mestre abbiamo scelto la competenza e oggi presentiamo un lavoro che tenta di dare un utile contributo al dibattito pubblico sul gioco legale. Il settore non è una piaga sociale come qualcuno lo definisce. Siamo un settore fatto di imprenditori, partecipiamo alla vita sociale creando occupazione e innovazione. Siamo parte del sistema Paese e come tali meritiamo di essere trattati. I numeri raccontano una storia ben più complessa e dinamica di quella che viene rappresentata di solito. Bisognerebbe riuscire a sviluppare lo stesso metodo utilizzato oggi per elaborare uno studio sugli aspetti sanitari legati al mondo del gioco. Per l’anno prossimo abbiamo deciso di accendere un faro sugli apparecchi da gioco senza vincita in denaro. Purtroppo oggi c’è una generale tendenza a screditare tutti gli studi che fanno emergere risultanze che non coincidono con lo stigma comunemente negativo affibbiato al gioco. E’ accaduto recentemente con il Censis, a cui voglio esprimere la mia solidarietà”.
Lo ha detto Isabella Rusciano (nella foto) del Centro Studi As.Tro, intervenendo a Roma alla presentazione dell’indagine “Studio sul settore dei giochi in Italia 2022. Focus su apparecchi con vincita in denaro e gioco online”, realizzata da CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro.
