Tuci (Imprend. Ippici Ital.): ‘Caro Mipaaf, ma vi siete dimenticati che esistono i cavalli?’

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(Jamma) “Come giudichereste una mamma che si dimentica di portare i bambini a scuola?” dichiara in una nota Enrico Tuci, Imprenditori Ippici Italiani. “Abbiamo una megastruttura – prosegue – “nata” e “pagata” per gestire l’ippica e non lo sta facendo. Decine di milioni di euro e un centinaio di persone a “servizio” di un settore che stanno uccidendo.

Il Ministero dell’Agricoltura, pagato profumatamente da noi, ha il dovere di svolgere alcuni ruoli, certamente nessuno di questi è svolto in maniera minimamente sufficiente e la bocciatura è totale ma, in particolare assistiamo all’ennesimo paradosso burocratico.
Il Ministero si è, evidentemente, dimenticato che esistono ancora i cavalli, per fare l’ippica, e questi nascono, per adesso, ogni anno in primavera. Questi vanno “battezzati” ed una tappa fondamentale è “l’inserimento del Microchip” che gli allevatori pagano profumatamente Euro 96 per ogni puledro.
Peccato, per esempio, che i Medici Veterinari che hanno inserito i microchip nel 2012 non siano ancora stati retribuiti per questo servizio che gli Allevatori avevano invece pagato in anticipo. Facendo un rapido calcolo si tratta dell’ennesimo “imboscamento”, da parte di Assi/Unire, di circa 350.000 Euro.
Per questa stagione tutto tace, nessun programma di inserimento, intanto i puledri crescono e, giustamente, qualcuno inizia a preoccuparsi.
Alleghiamo la lettera della Dr.ssa Giovanna Romano del Centro Equino Arcadia che scrive alla Dr.ssa Loni del Ministero della Sanità ed il commento della nostra Commissione Tutela Salute e Benessere del Cavallo”.
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