Procedura d’urgenza per le Leggi “anti-ludopatia”: su quali numeri si fonderà l’esame Parlamentare?

(Jamma) Apprendiamo dell’esistenza di un “inter-gruppo” parlamentare il cui unico scopo è l’adozione di Leggi che dovrebbero smantellare il sistema gioco legale, nonché proteggere i lavori del Senato sul disegno di legge delega dedicato al riordino del sistema fiscale (al cui interno c’è l’articolo 14 che si occupa del comparto giochi) dalle pressioni delle lobby del gioco.
L’incessante macchina propagandistica del panico morale sul gioco d’azzardo,- si legge in una nota dell’associazione Astro – quindi, esorta i propri “soldati” a dare seguito alla procedura di urgenza assegnata ai p.d.l. “anti-ludopatia” (che in realtà sono solo anti-gioco), e a serrare le fila contro le ingerenze lobbistiche.
L’ilarità che sprigiona un tono così para-militare potrebbe anche aiutare il buon umore del settore, ben consapevole di non dover rischiare “il respingimento” della sua cavalleria lobbistica nei Palazzi dei potere, in quanto “anche i cavalli” li ha già ipotecati da tempo.
In Liguria, in Alto Adige, e tra breve in Lombardia, si sta affacciando – per la prima volta dal 2004 – la cassa integrazione straordinaria nel settore gioco lecito, e i dati che iniziano a pervenire illustrano oramai una tendenza che genererà, entro Natale, qualche migliaio di esuberi tra le maestranze specializzate nei servizi di assistenza ai punti vendita con slot.

Di contro, i servizi ispettivi denunciano, su tutto il territorio nazionale, il proliferare di postazioni per il gioco-scommessa prive di autorizzazione

Altre zone d’Italia, invece, si limitano a rivelare come il numero delle slot in esercizio cali fisiologicamente e costantemente in ragione di un migliaio di apparecchi al mese, anche grazie alla recente norma che rende incompatibile la presenza di congegni per il gioco legale con l’installazione di un punto di raccolta di scommesse non autorizzate.
I numeri sui malati di gioco patologico sono orami pubblici e scientificamente fondati, laddove FederSerD dichiara che in 4 anni di attività sono state censite 7000 persone nel proprio circuito di assistenza, e non vi è struttura sanitaria pubblica che possa annoverare a livello “metropolitano” di avere in cura più di cento persone per patologie connesse al gioco (la metà delle quali generate da pregresse e diagnosticate patologie psicologiche – psichiatriche – da dipendenza di alcol o sostanze stupefacenti).
L’incidenza del 5 per 100.000, pertanto, attestata su una realtà “ordinaria” come quella dell’area metropolitana di Bologna (che non possiede distanziometri per le slot) si rivela applicabile su tutto il territorio nazionale, a testimonianza del fatto che iniziative come quelli Liguri o Altoatesine non arrecano alcun beneficio, se non a quello della “lotta” (fine a se stessa) al gioco di Stato.
AS.TRO non possiede certo la “forza delle lobby anglosassoni”, ma sicuramente non difetta di ostinazione per la verità, non temendo neppure i paradossi logici che l’applicazione del “vero” comporta, in ogni contesto di confronto, pubblico o istituzionale che sia.
La mistificazione dei numeri, ci dice la letteratura sul panico morale, è un’operazione che non può essere protratta all’infinito, e prima o poi inizia sempre un percorso di “normalizzazione”, in cui trovano sempre più spazio i dati reali.

Questo è il compito di AS.TRO, contro la quale piovono quotidianamente strali e contumelie da parte di antagonisti e integralisti anti-slot, ma alla quale non è stato ancora rinfacciata la allegazione di un solo dato non veritiero.

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