Federconsumatori. Fissare limite massimo di 2 apparecchi e destinare lo 0,3% delle giocate a cura dei giocatori

(Jamma) “La settimana scorsa – si legge in una nota di Federconsumatori – è stata approvata dal Parlamento una mozione che vieta per un anno l’apertura di nuovi centri per i giochi d’azzardo elettronico on-line e nei luoghi aperti al pubblico.

All’indomani di tale decisione il Governo, piuttosto che riflettere su come intervenire razionalmente in questo delicato settore, per arginare il crescente fenomeno delle dipendenze da gioco d’azzardo, ha preferito dare udienza ai rappresentanti della lobby del gioco, che lamentano una caduta degli introiti provocata dalla pausa nell’espansione dei centri di gioco.
Invitiamo il Governo ad ascoltare, piuttosto, le proposte avanzate da chi tutela i diritti e gli interessi dei cittadini, come Federconsumatori e Adusbef. In tal senso riteniamo necessario procedere ad una seria riduzione degli apparati presenti nelle sale gioco ponendo il limite massimo di 2 apparati per ogni centro, destinando inoltre almeno lo 0,3% delle giocate alle cure delle vittime del gioco d’azzardo patologico.
Le patologie legate al gioco e le conseguenze socio-economiche ad essa correlate, infatti, stanno assumendo dimensioni allarmanti: per volume di gioco siamo il primo paese in Europa ed il terzo nel mondo.
Le sale da gioco (fisiche e on-line) continuano a crescere e si sta generando un fenomeno di cui dovremmo preoccuparci tutti: le società di giochi stanno abbassando gli importi delle giocate per favorire l’accesso di massa.
Il sistema di gioco impone, infatti, investimenti tecnologici, che vengono finanziati dalle banche. Queste ultime possono rientrare dall’investimento più facilmente se si allarga la platea dei giocatori.
A fare le spese di questo sistema potrebbero essere i cittadini, in particolare gli anziani e le famiglie meno abbienti, che risentono sempre piu’ della crisi e sperano nelle “vincite facili” e vedono nelle lotterie una via d’uscita.

Chi governa il Paese ha il dovere d’intervenire disponendo severe norme per combattere questa nuova piaga e adottando strategie in grado di arginare la diffusione di massa del gioco, specialmente per quanto riguarda i giovani e le fasce meno abbienti”.

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