Slot, mai (e in nessun caso) senza offerta di puro intrattenimento

 

(Jamma) L’installazione delle slot deve essere sempre affiancata da una offerta di apparecchi di puro intrattenimento, anche quando l’esercizio pubblico parrebbe non esser incluso nella lista di quelli obbligati al rispetto della norma.

E’ quanto conferma l’Amministrazione delle Dogane e dei Monopoli con una nota in risposta ad un quesito della Federazione dei Pubblici Esercizi secondo la quale nell’elenco del Decreto del 2003, relativo alle disposizioni sul contingentamento degli apparecchi, non erano compresi gli esercizi commerciali e le tabaccherie, recentemente abilitati a detenere apparecchi newslot e che questa mancanza potrebbe comportare una disparità di trattamento, dato che le attività citate, non essendo comprese nell’elenco, non hanno formalmente l’obbligo della differenziazione dell’offerta di gioco.

 

I Monopoli hanno formalmente risposto al quesito in materia di offerta complessiva di gioco nei pubblici esercizi che detengono apparecchi newslot .

 

L’Amministrazione ha ribadito quanto già anticipato per le vie brevi, confermando che la normativa in materia non risulta essere cambiata dal 2003 ad oggi.

 

Pertanto, secondo quanto disposto dall’art. 3 comma 3 del Decreto Interdirettoriale dell’AAMS del 27 ottobre 2003, nei bar, ristoranti, stabilimenti balneari, alberghi, esercizi di scommesse e circoli privati, l’offerta complessiva di gioco tramite apparecchi o congegni non deve riguardare esclusivamente l’installazione degli apparecchi previsti dal comma 6 dell’art. 110 TULPS.

 

Quindi tutti gli esercenti che detengono le newslot devono preoccuparsi di installare oltre quelle altri apparecchi e congegni da gioco.

 

 

L’AAMS ha risposto affermando che la norma di cui al comma 3, dell’articolo 3 citato, troverà applicazione anche per gli esercizi diversi da quelli ivi espressamente considerati, qualora ciò sia consentito in via interpretativa con il ricorso all’analogia e comunque limitatamente ai punti di vendita aventi come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici.

 

I Monopoli hanno in ogni caso assicurato che, nell’emanazione del decreto ministeriale sull’offerta di gioco previsto dalla Legge di Stabilità per il 2013, terranno in debita considerazione le valutazioni espresse dalla FIPE.

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