Bolzano: i Monopoli di Stato, sulla norma anti-slot, si schierano a favore degli esercenti

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(Jamma) L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, sul delicato tema delle slot-machine, si è schierata per la prima volta dalla parte dei baristi e contro la rigida regolamentazione in materia adottatata dalla Provincia ma anche dal Comune di Bolzano.

Lo si è appreso ieri mattina durante l’udienza al Tar che vedeva coinvolti due esercizi pubblici bolzanini. È emerso in buona sostanza che lo Stato, attraverso l’Avvocatura, ha deciso di aderire (e quindi di dare il proprio sostegno) al ricorso dei gestori del locali. Questo è il primo caso ma la strategia sarà presumibilmente la stessa per decine di vertenze analoghe che vedono contrapposti i baristi agli enti pubblici locali in materia di gioco d’azzardo.

Il Tar, in attesa di entrare nel merito della questione, ieri si è limitato a prendere atto delle richieste delle parti in merito alla concessione della proroga della sospensiva presidenziale. Ma ieri, al di là delle schermaglie verbali (ormai abituali) tra legali degli esercenti e del Comune, a catalizzare l’attenzione è stata la comunicazione dei Monopoli di Stato, che potrebbe avere un peso non trascurabile sugli sviluppi delle decine di cause intentate in materia di slot machine dai baristi. Questi ultimi si ritengono, infatti, palesemente discriminati rispetto ai tabacchini, ad esempio. «O tutti o nessuno», questa è la posizione degli oltre cento gestori di locali pubblici che fanno capo in gran parte a Confesercenti.

L’Agenzia delle Dogane e i Monopoli sottolineano, «la competenza riservata dello Stato in ordine all’esercizio dei giochi di abilità e dei concorsi pronostici», come prevede l’articolo 1 del decreto legislativo 496/1948. Mentre all’articolo 2 si fa cenno al fatto che «l’organizzazione e l’esercizio delle attività sono affidate al Ministero delle finanze che può effettuarne la gestione o direttamente, o per mezzo di persone fisiche o giuridiche, che diano adeguata garanzia di idoneità». A interessare lo Stato è il gettito erariale legato alle slot-machine, che negli ultimi anni è cresciuto significativamente.

I Monopoli di Stato fanno cenno anche alla legge 383 del 2001 e sollevano un profilo di presunta incostituzionalità citando gli articoli 3 e 41 della Costituzione. Quest’ultimo riguarda in particolare la libertà dell’iniziativa economica privata, che è anche il fondamento dei ricorsi dei baristi bolzanini. Lo Stato rivendica, in buona sostanza, una competenza esclusiva in materia e sottolinea come la Provincia di Bolzano sia stata la prima a voler regolamentare con una propria legge la materia, con particolare riguardo agli «apparecchi con vincita in denaro». A danno, appunto, dei Monopoli di Stato. Nel documento si sottolinea, inoltre, come non vi sia alcun pericolo per i minori, visto che c’è già una norma che li tutela. Non si ravvisano pertanto – conclude l’Avvocatura dello Stato – «possibili conseguenze di carattere sociale».

 

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