Delega fiscale. Sui giochi, stretta in tema di trasparenza e requisiti soggettivi dei concessionari

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(Jamma) “Nella giornata di ieri è stata presentata la relazione introduttiva alla delega fiscale, da oggi iniziamo la discussione generale e la settimana prossima penso che potremo fissare un termine per la presentazione degli emendamenti”. Lo ha detto il presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, aggiungendo che “contiamo di procedere in modo molto veloce” verso l’approvazione in Commissione della delega. Il provvedimento contiene, all’articolo 4, diverse norme che riguardano i giochi e l’ippica.

I commi 6 e 7 dell’art. 4 infatti conferiscono delega al Governo per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, confermando il modello organizzativo del sistema costituito dal regime concessorio e autorizzatorio, in quanto indispensabile per la tutela della fede, dell’ordine e della sicurezza pubblici, per la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose, nonché per garantire il regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi. Si prevede inoltre il riordino della disciplina relativa agli obblighi di rendicontazione.
In tale ambito, anche al fine di contrastare più efficacemente il gioco illegale e le infiltrazioni delle organizzazioni criminali nell’esercizio dei giochi pubblici, si prevede il rafforzamento della disciplina in materia di trasparenza e di requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti che, direttamente o indirettamente, controllino o partecipino al capitale delle società concessionarie dei giochi pubblici, nonché degli esponenti aziendali, stabilendosi altresì specifiche cause di decadenza dalle concessioni o cause di esclusione dalle gare per il rilascio delle concessioni. Le norme di delega stabiliscono quindi il riordino e l’implementazione delle disposizioni vigenti relative ai controlli e all’accertamento dei tributi gravanti sui giochi, al fine di rafforzare l’efficacia preventiva e repressiva nei confronti dell’evasione e delle altre violazioni in materia, ivi comprese quelle concernenti il rapporto concessorio.
La sola proposta di legge C. 1122 prevede inoltre, anche a fini di rilancio, in particolare, del settore ippico, l’istituzione dell’Unione ippica italiana, associazione senza fine di lucro, soggetta alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, cui si iscrivono gli allevatori, i proprietari di cavalli e le società di gestione degli ippodromi che soddisfano i requisiti minimi prestabiliti, nonché, nell’ambito del riordino della disciplina sulle scommesse ippiche, la destinazione al pagamento delle vincite di una percentuale della raccolta totale compresa tra il 74 e il 76 per cento.

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