La Champions del 2003, Berlusconi, Ancelotti e tanto altro nella chiacchierata tra i due ex calciatori verdeoro e il giornalista di fede milanista

Gli ex calciatori brasiliani Nelson Dida e Serginho sono stati due colonne portanti del Milan nei primi anni duemila, contribuendo ai grandi successi nazionali e internazionali del Club. Sono stati intervistati da Carlo Pellegatti nell’esclusivo Q&A di StarCasinò Sport: il video integrale è disponibile sul canale YouTube del brand di intrattenimento sportivo.

Il luogo scelto per questo viaggio nel tempo è il Museo Mondo Milan, una location emozionante per il popolo rossonero dov’è raccolta e raccontata tutta la storia della società milanese. Tra i vari trofei esposti c’è anche la Champions League del 2003, vinta in finale ai rigori contro la Juventus grazie soprattutto ai due campioni brasiliani. Ricordando quella notte all’Old Trafford di Manchester, Serginho ha commentato: “Quella squadra lavorava per vincere la Champions, un trofeo che mancava a Milanello da qualche anno. Il sapore della vittoria è stato accresciuto dal fatto che abbiamo battuto l’Inter in semifinale e la Juventus in finale: erano due avversari molto importanti in campionato ed è stata una grande soddisfazione superarli in una competizione internazionale”. Mentre Dida ha aggiunto: “La finale è stata una partita difficile, i bianconeri avevano una bellissima squadra con grandissimi giocatori. Entrambi abbiamo avuto grandi occasioni per vincere la partita. Eravamo fiduciosi e tutti credevamo nel successo: al Milan devi pensarla così”.

Le due stelle verdeoro sono state protagoniste nella lotteria finale dei calci di rigore: il terzino segnando il primo penalty dei rossoneri e l’estremo difensore intercettando ben tre rigori dei bianconeri. Ripensando quegli attimi storici, Serginho ha sottolineato: “Quella passeggiata di trenta metri è una delle cose più brutte per un calciatore. Mentre cammini pensi alla storia della tua vita e a quando eri bambino e sognavi quel momento. Avevo una grande responsabilità e non ero molto tranquillo. Per fortuna è andata bene”. Mentre il portiere ha commentato: “Il più difficile è stato quello di Montero, perché non lo conoscevo visto che non era un rigorista. Secondo me eravamo entrambi indecisi, infatti ha calciato quasi centrale e l’ho parato”. Riguardo il rigore della vittoria di Shevchenko, Dida ha aggiunto: “Ricordo di aver pensato che lo doveva segnare per forza perché lui era bravo a batterli. Ha guardato più volte l’arbitro e non sapevo cosa stesse pensando. Poi ha segnato ed è venuto da me. È stato un momento speciale”.

Il presidente Silvio Berlusconi è stato l’artefice delle vittorie rossonere di quel periodo perché grazie alla sua grande abilità manageriale era riuscito a creare una rosa composta da alcune delle stelle più splendenti del panorama calcistico internazionale. Dida ha ricordato l’ex numero uno del Milan con molto affetto: “Con lui il Club era come una famiglia. Il presidente era appassionato e dedicato ed era una persona stupenda. Era presente in ogni occasione e spesso veniva a Milanello. Per me ha significato tanto conoscerlo”. “Con lui ho solo ricordi di felicità. È stato un uomo che ha regalato tanta allegria a noi calciatori e a tutto il mondo rossonero. Ha dato tanto amore al Club e al calcio italiano”, ha aggiunto Serginho. Oltre a Berlusconi, mister Ancelotti ha avuto un ruolo chiave nella vittoria delle Champions del 2003 e del 2007. Oggi, a distanza di vent’anni, è uno degli allenatori più importanti del mondo. Riguardo Ancelotti, Serginho ha commentato: “Carlo è un esempio, è riuscito a trovare una chiave per vincere nel calcio moderno nonostante provenisse da una generazione passata. È una persona spettacolare che è sempre riuscito a creare un rapporto umano con i suoi giocatori”. Mentre Dida ha sottolineato: “Lui aveva la capacità di trovare tutti gli equilibri in una squadra e sapeva come gestire i suoi giocatori e come comunicare con loro. Prendeva le decisioni lasciando sempre il gruppo contento”.

In conclusione, un commento sull’attuale rosa del Milan: “Penso che Maignan mi assomigli molto. Ha esplosività, carattere e carisma e parla molto con i suoi compagni di reparto. Inoltre, ha una forte mentalità vincente” ha affermato Dida sul portiere rossonero. L’estratto di questa dichiarazione è disponibile sulla pagina Instagram di StarCasinò Sport. Serginho, invece, ha sottolineato che Theo Hernandez “ha un po’ delle mie caratteristiche. L’unica differenza è che lui porta molto la palla, io invece attaccavo lo spazio senza”, mentre Leao “è un giocatore pazzesco che fa innamorare tutto lo stadio. Ha nelle vede il DNA del calcio”. Questo e molto altro nella chiacchierata tra Carlo Pellegatti, Dida e Serginho, online sul canale YouTube del brand di intrattenimento sportivo.

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