Forlì. No alle vetrine oscurate nella sale giochi

(Jamma) Sono state consegnate ieri al sindaco di Forlì Roberto Balzani le osservazioni del gruppo promotore della petizione “Cava e Forlì no slot” per modificare il Regolamento urbanistico edilizio riguardante il gioco d’azzardo. Le associazioni sono convinte “che per avere maggiore controllo delle sale sia necessario che tali esercizi – e, per motivi diversi ma sempre riconducibili ad esigenze di ordine pubblico, anche le sale massaggi e i centri benessere – abbiano vetrine trasparenti e senza vetrofanie, come accade per tutte le altre attività” e chiedono “che l’oscuramento delle vetrine venga eliminato per regolamento comunale. È sottinteso che l’attività di vigilanza e controllo dovrà essere capillare. Va da sé che le attività già esistenti dovranno adeguarsi alle modifiche”.

“Si ritiene anche importante – aggiungono – intervenire sugli orari di apertura di questi esercizi, curando in particolare modo la tutela di giovani e minori, se necessario frazionando gli orari, cercando cioè di evitare l’apertura ad orario continuato; predisporre periodici controlli sia sull’attività che sull’ambiente circostante l’esercizio al fine di evitare problemi di legalità”. Il gruppo “Cava e Forlì no slot” non vuole che le sale giochi siano “trattate alla stregua di qualsiasi altra attività commerciale”. A sostegno delle richieste il gruppo ha presentato anche le firme che nel giro di pochi mesi sono lievitate a 2400.

L’azione era partita proprio per tutelare il quartiere contro l’invasione delle sale giochi. I promotori sottolineano anche come il “Dipartimento per le politiche antidroga abbia evidenziato la stretta dipendenza fra gioco d’azzardo e uso di stupefacenti, soprattutto tra i giovani.

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