San Lazzaro di Savena (BO). Approvato nuovo regolamento per disciplinare l’aperture di sale da gioco

(Jamma) Nella seduta di ieri sera il Consiglio Comunale di San Lazzaro ha approvato il nuovo regolamento comunale per l’apertura e la gestione di sale giochi con 11 favorevoli (Pd, gruppo  misto, Sinistra per San Lazzaro), nessun voto contrario, 3 astenuti (lista Noi Cittadini, Pdl), assenti 7 consiglieri.

Le principali novità riguardano i requisiti dei locali da destinare a queste attività. In particolare, devono possedere uno standard di parcheggio pertinenziale obbligatorio (1 parcheggio di mt. 2,5 per mt. 5,00 per ogni 20 mq. di superficie utile e frazione superiore); le attività di sala giochi non potranno insediarsi in unità immobiliari situate nell’ambito di centri storici, di insediamenti storici ed edifici tutelati.

Il nuovo regolamento aggiorna quello del 2009 a seguito delle numerose modifiche normative e all’introduzione di nuove forme di intrattenimento legate ad apparecchi da gioco disciplinati dal Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza.

In merito all’approvazione del regolamento il sindaco Marco Macciantelliha dichiarato quanto segue:

Il gioco patologico sta diventando una piaga sociale. Un frutto avvelenato della crisi. Si cerca la “fortuna”, si incontrano ulteriori insuccessi, rovinando situazioni economiche già precarie. I dati sono allarmanti. Secondo l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), la forma legale del gioco ha registrato incrementi progressivi nel corso dell’ultimo triennio. Fino ad arrivare a fatturare quasi 80 miliardi all’anno di Euro. La spesa pro-capitale è di 1.673 euro/anno. Quattro italiani su dieci sono dediti al gioco direttamente o indirettamente per un totale di 17 milioni di persone coinvolte. Si stima che quasi due milioni di persone siano a rischio e ben 708.225 quelle considerate da dipendenza. Attualmente in Italia il fenomeno raggiunge il 4% del Pil nazionale e rappresenta, in termini di fatturato, la terza industria, dopo Eni e Fiat. Attenzione: da questa attività lo Stato incassa ogni anno più del 10%. Le cose da fare sono le seguenti. Nell’ordine. Smettere di esprimere buoni auspici e impostare politiche pubbliche di riduzione e contrasto del fenomeno. Lo Stato eviti di speculare sulla debolezza delle persone. Si riconosca la patologia del gioco d’azzardo (Gap) che è cosa più grave della semplice ludopatia. Bene ha fatto la Regione a promuovere la legge n. 5 del 4 luglio 2013. I grandi problemi sociali sono sicuramente un compito delle istituzioni, ma non solo, occorre coinvolgere tutte le agenzie formative, evitando un intervento a posteriori, promuovendo la paziente costruzione di una nuova responsabilità sociale della persona. Infine, non ha alcun senso addossare la colpa ai Comuni, mentre lo Stato ricava 8 miliardi di euro all’anno da questa attività (vale a dire il doppio dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa), non confondere la causa con l’effetto, dopodiché è sacrosanto che facciano la loro parte i Comuni, possibilmente d’intesa con chi rilascia le autorizzazione, le Questure, dotandosi, in particolare, di un adeguato regolamento comunale per l’apertura e la gestione di sale giochi, passando dalle chiacchiere agli atti. Così abbiamo operato a San Lazzaro, per restringere il campo, disciplinandolo, dagli standard di parcheggio pertinenziale obbligatorio alla tutela degli edifici di valore storico.

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