Milano. Niente sale giochi nei locali di proprietà comunale e di Aler

(Jamma) Niente sale gioco negli edifici di proprietà del Comune di Milano e di Aler, l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale. I contratti in essere non saranno più rinnovati. Inoltre, anche agli amministratori di condominio, soprattutto se si trovano in zone limitrofe a centri anziani, scuole, o altri luoghi “sensibili”, il Comune chiede di non rinnovare i contratti. Sono due dei punti chiave della mozione di contrasto al gioco d’azzardo firmata da Luca Lepore, Alessandro Giungi, Elisabetta Strada, Massimiliano Bastoni, Rosario Pantaleo (solo il Pdl non ha consiglieri tra i firmatari) presentata questa mattina in Commissione commercio, a Palazzo Marino ma che sarà approvata, forse, tra un paio di settimana.

Il testo è una bozza che, secondo l’ordine del giorno, le Commissioni avrebbero dovuto approvare oggi. Ma la discussione è ancora in alto mare.

Nel prossimo documento si chiederà al Comune di fare pressione in Parlamento per ottenere una legge nazionale di contrasto all’azzardo. Non solo: a Palazzo Marino si vuole anche che per giocare sia obbligatoria la registrazione attraverso il tesserino sanitario. Un modo per evitare che giochino minori e per controllare i soggetti più deboli.

La guerra alle slot machines si combatte con le armi spuntate: nemmeno in Commissione sono ancora chiare le competenze che ha l’amministrazione comunale. Non è chiaro nemmeno il meccanismo per premiare le attività “slot free”, che non hanno al loro interno videolottery. La detassazione, la scelta prevista dalla bozza, secondo alcuni consiglieri rischia la bocciatura del Tar in caso di ricorso. Tutti problemi che allungano i tempi di approvazione di un testo percepito come sempre più urgente. Lo conferma Elena Tagliaferri, consigliera della zona 7, intervenuta in aula: “Anche il prossimo venerdì dovremo discutere l’ennesima petizione dei cittadini del quartiere che chiedono di vietare l’apertura di nuove sale”, spiega.  I numeri riportati dalla mozione nella parte introduttiva ricordano come la richiesta di concessioni per le aperture di sale da gioco sono 190, dal 2008 ad oggi. I SerT seguono 265 persone con dipendenza, il cui reddito medio, secondo le statistiche del Comune, è di 1.300 euro al mese.

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