Wi-fi libero. Fipe: volàno per i pubblici esercizi

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(Jamma) La liberalizzazione del Wi-Fi sembra finalmente realtà e la Fipe-Confcommercio accoglie con soddisfazione la notizia. La nuova formulazione dell’articolo 10 del cosiddetto Decreto del Fare fa infatti cadere tutti gli obblighi per gli esercizi che offrano il wifi al pubblico «quando l’offerta di accesso non costituisce attività commerciale prevalente del gestore del servizio».

“Questa disposizione conferma quanto sempre sostenuto dalla Federazione – ha dichiarato il Presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani – sulla necessità di consentire il libero accesso alla rete anche nei pubblici esercizi italiani.
E’ una misura che, da un lato, diminuisce i costi per le imprese non più tenute ad effettuare registrazione degli utenti e, dall’altro, eleva la qualità dell’offerta turistica italiana consentendo a chiunque di sedersi in un bar e mettersi in contatto con il mondo, come avviene da tempo nella maggior parte dei Paesi.
I pubblici esercizi sapranno fare la loro parte offrendo in modo capillare i collegamenti wi-fi e creando una rete diffusa su tutto il territorio”.

Cosa cambia?

Negozi, alberghi, ristoranti e locali pubblici potranno dotarsi di un hotspot e offrire la connessione wireless ai propri clienti senza l’obbligo di chiedere a questi ultimi le credenziali per l’accesso.

 

Il nuovo articolo 10 del Decreto Fare recita dunque:

L’offerta di accesso alla rete internet al pubblico tramite rete WIFI non richiede l’identificazione personale degli utilizzatori. Quando l’offerta di accesso non costituisce l’attività commerciale prevalente del gestore del servizio, non trovano applicazione l’articolo 25 del codice delle comunicazioni elettroniche di cui al decreto legislativo 1° gennaio 2003, n.259 e successive modificazioni, e l’articolo 7 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, e successive modificazioni.

Quello che si nota subito è che è stata abrogata la parte dell’articolo 10 in cui si faceva riferimento agli obblighi di registrazione degli IP e dei Mac Address. Inoltre, chi offrirà il WiFi pubblico non sarà più tenuto a conservare alcun tipo di dato degli utilizzatori.

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