G.Matica. Dopo “un freddo inverno”, arriva un’estate rovente per il settore giochi

(Jamma) – Di seguito le riflessioni sulla situazione politica pubblicate nella ultima newsletter G.Matica. Dopo i “bar no slot”, il movimento “senza slot”, crociate più o meno ideologiche di sindaci e associazioni di volontariato, una campagna mediatica particolarmente aggressiva da parte della stampa generalista nei confronti di tutto il comparto legale dei giochi, l’ultima novità prima della pausa estiva arriva dal Parlamento, con la nascita del partito “anti azzardo”.


Non bastavano i 29 partiti ad oggi presenti alla Camera e al Senato, più un’ottantina circa di altri movimenti e partiti distribuiti sul territorio nazionale “esclusi” dalla vita politica “in aula” a causa delle soglie di sbarramento. Ora anche il “gioco” si mette a far politica. Certo, questo non è un vero e proprio partito (per fortuna) e non fruirà di finanziamenti pubblici (altra fortuna) ma è pur sempre un’iniziativa bipartisan che nasce in seno al Parlamento, frutto di pressioni e di campagne diffamatorie nei confronti di una realtà industriale che la maggior parte dei giornalisti e degli stessi politici non conoscono.
Riuscirà questo nuovo intergruppo parlamentare a risolvere la contraddizione endemica della linea “liberalmoralista” propria dei governi che si sono avvicendati negli ultimi decenni, che da un lato ha visto l’introduzione di nuovi giochi e scommesse per trarne il massimo gettito erariale e dall’altro ha gridato allo scandalo? Oppure a sanare il divario “socio-economico” tra i due dicasteri, Salute ed Economia, uno impegnato nella giusta lotta alla ludopatia e alla tutela dei minori e l’altro a far quadrare i conti (sempre più in rosso) di uno Stato nelle cui casse, proprio dal gioco, sono arrivati solo nel 2012 circa 8 miliardi di euro? “I beni culturali sono al tracollo” e “Il fisco piange”, come titolano alcuni quotidiani nazionali sottolineando le minori entrate provenienti dal Lotto per il Mibac (dai 48 milioni del 2012 ai 25 milioni previsti nel 2013) e la contrazione della raccolta di alcuni giochi (Lotto, SuperEnalotto e giochi a base sportiva) che hanno generato un meno 6% di entrate erariali nel 2012.
Detrattori del gioco vs operatori legali: chi vincerà la battaglia?
In tempi di crisi la posta in gioco è molto alta, perché accanto alla giusta preoccupazione per la salute dei cittadini, ci sono conti economici da far quadrare e posti di lavoro da salvaguardare in settori molto diversi e finanziati anche dal gioco legale. Ma il rischio di perdere la grande battaglia contro il mercato illegale, ridotto in maniera significativa nell’ultimo decennio dall’attività di controllo dello Stato, è dietro l’angolo.

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