Il comune di Cavalese avvia progetto di sensibilizzazione al gioco d’azzardo

(Jamma) L’indagine avviata dai Servizi sociali della valle per conto della Comunità ha rilevato che sul territorio di Fiemme (Trento) ci sono ben 118 apparecchi da gioco, uno ogni 152 abitanti. Un dato che fa riflettere.

Il primo passo, come ricorda l’assessore Casal, è stata una fase ricognitiva di base sul fenomeno atta ad individuare l’entità e la presenza di sale da gioco e delle attrezzature sul territorio. Un problema, quello del gioco d’azzardo, affrontato peraltro da numerose amministrazioni della valle, che hanno cercato di porvi rimedio soprattutto per combattere la dipendenza dal gioco e le ludopatie connesse. Alcuni comuni, come Cavalese, Predazzo e Tesero hanno vietato l’uso e l’installazione delle macchinette da gioco a distanza inferiore ai 300 metri da luoghi sensibili, come le scuole, gli asili, le aree di ritrovo per giovani.

Ora la Comunità di valle, sollecitata da una specifica interrogazione presentata dai consiglieri Giorgio Ciresa e Maurizio Zeni, ha avviato un progetto concreto per affrontare e gestire al meglio interventi di prevenzione e di contenimento del fenomeno. Ad illustrarlo all’assemblea è stato il nuovo assessore alle attività sociali della Comunità di valle Alberto Casal.

Le modalità con cui la Giunta intende intervenire, ha spiegato l’assessore Casal, è l’elaborazione di un progetto di rete sulla dipendenza da gioco d’azzardo, che prevede in primo luogo azioni di informazione e sensibilizzazione per la cittadinanza.

«Metteremo in atto – ha assicurato l’assessore – un percorso di sostegno e di formazione per target specifici di popolazione che possono essere facilmente influenzabili dal fenomeno».

Molti i soggetti che saranno coinvolti in gruppi di lavoro, ad incominciare dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, l’Ama di Rovereto, le associazioni di volontariato ma anche le parrocchie, gli oratori, le scuole, i Comuni, i Piani giovani di zona e la Polizia locale.

Il progetto per circoscrivere il fenomeno delle ludopatie è peraltro articolato in tre fasi. Nella prima fase saranno realizzate serate informative e conferenze. La seconda fase invece sarà articolata sul sostegno delle persone e delle famiglie coinvolte. Nella terza fase infine saranno creati dei gruppi di auto-mutuo aiuto con l’obiettivo di sostenere le persone con ludopatie nel percorso riabilitativo e di uscita dalla dipendenza dal gioco.

 

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