Decenni d’azzardo e oggi il gioco pubblico viene proposto come capro espiatorio

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(Jamma) – Chi parla di era della globalizzazione nasconde la vera natura di questi ultimi decenni, gli anni che stiamo vivendo sono gli anni dell’azzardo. Chi non ricorda i bond argentini, quelli del pomodoro di Cirio e quelli delle merendine di PARMALAT?

Chi non ricorda il botto della banca americana che nel 2008 ha trascinato nella povertà tutto il continente? Chi non ricorda lo spread italia ad oltre 500 che è costato miliardi di euro a tuti gli italiani? Chi non conosce qualcuno che gioca on line, però in borsa?

Chi non ha letto qualcosa sulla recente decisione del senato americano, che per non pagare l’assicurazione sanitaria ai poveri americani, rischia di causare un nuovo crollo dell’economia mondiale? Chi non ha vissuto con ansia le ultime due settimane della politica italiana che hanno tenuto in ansia tutte le famiglie italiane con un mutuo a tasso variabile? Chi non ha letto qualcosa sulla corruzione che galoppa libera su tutte le strade ed ospedali italiani?
Ora noi operatori di gioco subiamo l’epoca della redenzione di tutti quei comuni e regioni italiani che hanno azzardato i soldi dei loro cittadini giocando con i derivati. E che fanno per espiare?
Facile! Certi amministratori invece di tornarsene a casa giocano con regolamenti e norme sulle slot, mettendosi in concorrenza con queste per intercettare i soldi dei giocatori.

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