“Il comma 6 dell’articolo 13 assegna all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) 80 milioni di euro per l’anno 2021. Le risorse sono versate sul conto corrente di tesoreria centrale intestato a ISMEA, di cui all’articolo 13, comma 11, del decreto-legge n. 23 del 2020, per essere utilizzate in base al fabbisogno finanziario derivante dalla gestione delle garanzie. Le disposizioni straordinarie e transitorie previste per il Fondo di garanzia PMI dall’articolo 13 del decreto-legge n. 23 del 2020, si applicano, ai sensi del comma 12 del medesimo articolo, in quanto compatibili, anche alle garanzie ISMEA in favore delle imprese agricole, forestali, della pesca e dell’acquacoltura e dell’ippicoltura, nonché dei consorzi di bonifica e dei birrifici artigianali. Per tali finalità ad ISMEA sono stati assegnati 100 milioni di euro per l’anno 2020. Le predette risorse sono state versate su un conto corrente di tesoreria centrale appositamente istituito, intestato a ISMEA, per essere utilizzate in base al fabbisogno finanziario derivante dalla gestione delle garanzie. Successivamente, il decreto- legge n. 34 del 2020 (articolo 31, comma 3) ha assegnato all’ISMEA ulteriori 250 milioni di euro per il 2020. Si rammenta, infine, che il decreto-legge n. 104 del 2020 ha stanziato una somma pari a 200 milioni di euro per l’anno 2023, a 165 milioni di euro per il 2024 e a 100 milioni per il 2025, per le attività di garanzia sul credito agrario (articolo 64, comma 1)”.
E’ quanto riferito in Commissione Agricoltura della Camera dalla relatrice Chiara Gagnarli (M5S) nell’ambito dell’esame del Dl “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”.