Oggi, presso la Sala Capitolare del Senato, è stata presentata la relazione conclusiva sul gioco d’azzardo della Commissione bicamerale Antimafia.
L’incontro è stato promosso da Giovanni Endrizzi, Coordinatore del IV Comitato della Bicamerale Antimafia, che ha approfondito i rapporti delle mafie con le reti di offerta di gioco d’azzardo legale e illegale.
All’indomani della pandemia che ha portato trasformazioni importanti negli scenari, alla vigilia di una annunciata riforma del settore, preso atto dei nuovi dati sui consumi italiani, il professor Maurizio Fiasco ha presentato, dati alla mano, le evoluzioni in atto e le indicazioni per una politica basata sull’evidenza.
Fiasco ha evidenziato la crescita esponenziale della raccolta di puntate ai vari giochi autorizzati osservato negli anni compresi dal 2006 al 2010, passando da 35,42 miliardi di euro a 61,43 miliardi di euro, e l’ulteriore balzo da 79,90 miliardi di euro nel 2011 a 110,80 miliardi di euro registrati nel 2021: “L’andamento di lungo periodo mostra come le quantità assolute di ricavi erariali e di margini privati (restando all’anno non alterato, ovvero il 2019) si incrementano in misura modesta nei primi dieci anni considerati (dai 12,22 miliardi del 2006 ai 16,72 del 2015), raggiungono il picco nel 2016 (19,05 miliardi di euro) e quindi conoscono un decremento nel triennio che precede la pandemia (19,48 miliardi) e una netta caduta nel biennio 2020-2021”.
A consuntivo del biennio della pandemia (2020-21), l’insieme degli apparecchi automatici “a moneta metallica” si è poi “attestato a circa 254.000 unità distribuiti in 51.837 locali. Di segno opposto, secondo i dati comunicati alla Commissione, è la tendenza sulla diffusione nel tempo delle Vlt. Questi apparecchi di gioco hanno conosciuto un continuo incremento fino all’anno 2019 in cui sono state sfiorate le 58mila unità, per poi attestarsi a livelli di poco inferiori nel 2021 (55.756 unità) con circa 300 locali in meno di quelli in funzione prima del lockdown”, ha detto ancora Fiasco.
Il Ministero dell’Economia, le Forze di polizia e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli potranno valutare, in base ai dati raccolti, se e quanto il maggior ricorso ai giochi d’azzardo online, inoltre, può essere veicolo per infiltrare transazioni illecite. Tali dati sono stati presentati in audizione dal direttore della Uif della Banca d’Italia, Claudio Clemente, secondo il quale “nel periodo pandemico sono cresciuti i rischi e le anomalie collegati alle attività del gioco online, con un aumento del 67% delle segnalazioni sospette nel 2020 rispetto al 2019”.
A proposito dell’offerta di gioco online il dottor Gianluca Zandini, intervenuto nel corso della presentazione, ha evidenziato come l’adozione della tecnologia in criptovalute e Nft possa rappresentare una ulteriore criticità diventando un nuovo paradosso fiscale: “Il know how delle mafie rispetto alle tecnologie non è di livello elevato. Le mafie hanno necessità di risorse esterne. Internamente fanno un uso limitato delle tecnologie, non hanno sviluppatori o sistemisti di rete”.