“Quello del gioco è un settore che ha un forte impatto sociale e che deve trovare nella nostra capacità di uniformare con una serie di di norme, una risposta puntuale, ed è quello che stiamo facendo, partendo anche dal tema della condivisione della spesa. Io che coordino la commissione affari finanziari ho trasferito questo messaggio: bisogna trovare la maniera per compartecipare sia all’entrata sia alla spesa e in questo in primis il ragionamento che stiamo facendo sul governo, su una compartecipazione anche per gli enti territoriali, di una quota di risorse da poter mettere in campo su quello che noi definiamo un ticket preventivo. Questo è assolutamente legato a quello che è il ruolo degli enti territoriali sui propri territori, legato al tema della prevenzione rispetto a tutti i fenomeni patologici e il tema del gioco d’azzardo (e quindi la ludopatia) è uno di quei fenomeni che può diventare patologico. E quindi devono essere messe  in campo anche risorse importanti per ridurre quello che è il costo poi della gestione di questo fenomeno. Questo è il ragionamento che stiamo facendo, che è un ragionamento anche di alcuni aspetti di natura tributaria, ma che tiene anche conto di una serie di aspetti di impatto sociale. Lo dico perché io ho vissuto l’esperienza da sindaco delle tema delle distanze e della riduzione, dell’impatto, diciamo del fenomeno del gioco patologico legato a una serie di normative che riducevano la possibilità dell’accesso al gioco attraverso tutta una serie di individuazioni di luoghi. Secondo me questo è un tema ampiamente superato e ampiamente superato dal tempo, perché oggi il fenomeno del gioco è un fenomeno che negli anni ha avuto una profonda e radicale trasformazione. Noi sappiamo che oggi ci stiamo occupando della parte del retail, ma sappiamo che c’è tutto il tema del gioco online che sotto il profilo dell’impatto sociale non cambia assolutamente niente. Quindi anche sotto il profilo del costo per gli enti territoriali nella gestione del paziente patologico. E quindi questa è l’impostazione che noi stiamo confrontando col governo in maniera molto costruttiva, cioè non ragioniamo più in termini di luoghi ma ragioniamo in termini di bisogni delle persone. E allora il primo tema è il coraggio di normare. Il coraggio di normale vuol dire ridurre. Che cosa ridurre? Tutto quell’aspetto che è legato al fenomeno che esiste e che noi dobbiamo sempre di più limitare, del gioco d’azzardo illegale che comunque mi produce lo stesso effetto patologico e comunque mi produce lo stesso effetto di impatto sociale e quindi con tutte le ricadute sociali che ben conosciamo, ma che non possiamo governare.  E quindi questo è il primo aspetto fondamentale che ci deve vedere in un’assunzione di grande responsabilità. Il tema della formazione degli operatori, che io ritengo fondamentale. Pi è necessario pensare agli strumenti che oggi accompagnino sotto il profilo dell’assistenza chi invece sviluppa una patologia. Quindi provare ad agire non sui luoghi ma sulle persone, quindi tutto il tema legato a quelli che sono le liste dei soggetti che hanno questo fenomeno patologico e quindi poterne limitare l’accesso. Penso a una serie di linee guida uniformi che ci permettano di dare delle risposte concrete a chi si trova a vivere una condizione patologica. C’è poi un tema di condivisione delle risorse. Perché guardate che questo è un tema centrale. Tu non puoi pensare di avere da una parte un’entrata e dall’altra una spesa sia economica che sociale, che ha tutto di impatto dei territori. Quindi noi ci assumiamo una responsabilità insieme al governo. Che gioco esiste? Il gioco va regolamentato, che il gioco va messo all’interno di un percorso di trasparenza e di legalità e insieme capiamo che tipo di risorse ci vogliono. Per lavorare sul tema della prevenzione, sul tema della formazione e sul tema della cura. Questo è il percorso che con fatica abbiamo intrapreso.  Quello del gioco è un settore che fa parte dei settori di servizio e oltretutto genera lavoro e genera risorse e che deve trovare in una norma nazionale condivisa con i territori.”

Lo ha detto Marco Alparone (in foto), coordinatore Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, intervenendo al seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio”, organizzato a Roma dall’Istituto per la Competitività I-Com in collaborazione con IGT.