“L’Italia è stata un modello nel regolare il gioco legale. Ma il sistema di regolamentazione va adeguato, anche rispetto all’innovazione. Di questo settore e dei cambiamenti necessari si deve fare di più e parlare meno. Fare per i giochi sembra che sia motivo di vergogna.
E’ evidente che il gioco legale si è spostato verso l’offerta illegale, quello delle mafie.
Le priorità sono: dare innanzitutto certezza e sostenere chi ha perso importante quote di fatturato. Abbiamo il tempo di fare autocritica. Il legislatore, il Mef e il Parlamento, non sono stati ancora capaci di muoversi per tempo.
Siamo in una situazione di assenza di normativa di coordinamento tra Stato centrale e enti locali. Da qui un impressionante contenzioso legale, pensiamo al distanziometro. Bisogna ripartire dall’intensa raggiunta dalle Conferenza Unificata nel 2017.
Il Testo Unico sarebbe un segnale di razionalità.
Il riordino è essenziale perché prodromico alla riassegnazione delle concessioni. Bisogna superare le difficoltà per riavviare un circolo virtuoso e permettere agli imprenditori di tornare ad investire in formazione e sicurezza”.
E’ quanto dichiarato dal senatore del PD, Gianni Pittella (nella foto), nel corso dell’iniziativa dal titolo “Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale” organizzata dall’Istituto per la Competitività (I-Com) che si è tenuta oggi giovedì 18 novembre.
L’evento prende spunto dalle recenti pronunce del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia dell’Unione europea e mira a fare il punto della situazione in merito al dibattito in corso sul riassetto normativo del settore del gioco legale.