Nel settore del gioco pubblico il Corpo della Guardia di Finanza “ha vigilato sul corretto adempimento degli obblighi imposti dalla normativa fiscale e antiriciclaggio, al fine di tutelare gli attori della filiera regolare dalla concorrenza sleale di operatori abusivi e i giocatori da proposte di gioco illegali, contrastando le infiltrazioni della criminalità economica, anche di tipo organizzato”. E’ quanto si legge nel Rendiconto Generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2022, presentato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti (nella foto).

“In generale – prosegue il documento -, la formazione dei residui di versamento è riconducibile, in larga parte, ai meccanismi di riversamento diretto nelle casse degli enti ad autonomia differenziata dei tributi statali compartecipati, nonché alle modalità di recupero a carico dei medesimi enti di somme dovute allo Stato sulla base della legislazione vigente. Più recentemente, a tali motivazioni si sono aggiunti altri fenomeni a seguito di alcune modifiche normative. Precisamente, i resti da versare complessivi, i quali, come si evince dalla precedente tabella, si concentrano prevalentemente nel titolo I di entrata, sono dovuti a: (…) le quote dei proventi dei giochi statali in concessione trattenute dai concessionari a titolo di aggio e per il pagamento delle vincite di piccolo importo che gli stessi possono erogare direttamente ai giocatori. Tali somme sono oggetto di regolazione contabile, a carico di appositi capitoli di spesa del Ministero dell’economia e delle finanze, nel corso dell’esercizio e, per le giocate che si riferiscono agli ultimi mesi dell’anno, nell’esercizio successivo. Rientrano tra questa tipologia, i proventi del lotto, delle lotterie istantanee e tradizionali, e del bingo. L’incremento di tali residui da versare rispetto all’anno 2021 (i quali erano pari a 1.873 milioni di euro) è riconducibile, al mancato versamento, già nell’esercizio di competenza, degli utili relativi alle lotterie istantanee, con conseguente incremento della quota che verrà riversata nell’esercizio successivo. (…)

La tabella sottostante riporta il dettaglio dei resti da versare, per le entrate complessive, di competenza dell’esercizio 2022 secondo l’articolazione dell’allegato 23 e secondo le principali cause di formazione come sopra indicate.

“(…) Anche le somme rimaste da versare del titolo II si concentrano nelle medesime categorie: 2.531 milioni di euro nella categoria VII, generati principalmente dalla gestione del gioco del bingo e delle lotterie istantanee e tradizionali; 1.011 milioni di euro nella categoria XI riferiti prevalentemente ai capitoli collegati alle sanzioni connesse alla riscossione delle imposte sia dirette, che indirette, nonché a quelle in materia di accise e di imposte di consumo”.

Di seguito alcuni numeri riguardanti il settore giochi:

Articolo precedenteSBC Awards, svelata la rosa dei candiati per il 10° anniversario
Articolo successivoSapar, da lunedì uffici chiusi per le vacanze estive