E’ stata discussa questa mattina, presso la Commissione PETI del Parlamento Europeo, la petizione promossa dal consulente Eugenio Bernardi inerente la possibilità che il decreto dell’ADM relativo agli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro non sia conforme alle norme europee sulla libertà di stabilimento e sulla libera circolazione delle merci, e specialmente alla direttiva 2006/123/CE (Bolkestein) relativa ai servizi nel mercato interno.

“Io ritengo – ha spiegato Bernardi – che il decreto/determina adottato dall’Agenzia Dogane e Monopoli il 18 maggio 2021, che equipara erroneamente i giochi destinati esclusivamente all’intrattenimento senza vincita in denaro nei locali pubblici, bar e sale giochi, ai giochi con vincita in denaro (o d’azzardo legali), e che impone limiti di certificazione uguali, non sia conforme alle norme europee sulla libertà di stabilimento e sulla libera circolazione delle merci, e specialmente alla direttiva 2006/123/CE (Bolkestein) relativa ai servizi nel mercato interno. Mi riferisco alle nuove regole tecniche imposte dal decreto per giochi innocui come calcio balilla, carambole, biliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini senza premi in denaro, oltre alle ticket redemption, che vengono assoggetti a certificazioni onerose, come per gli apparecchi con vincita in denaro, ovvero le AWP (Amusement with Prizes) e le VLT (videoterminali videolottery con jackpot fino a 500mila euro). Nell’ultimo anno e mezzo il governo ha eliminato alcuni giochi dall’obbligo di omologazione, ma ne rimangono ancora molti, come ad esempio le ticket redemption. Questi giochi devono essere certificati, ma non si riesce a farlo perché viene chiesto di fornire il codice sorgente agli enti certificatori, e molti non vogliono farlo. Nel luglio 2022 sono stati tolti dall’obbligo calcio balilla e flipper, ma oltre alle ticket redemption sono rimasti tanti giochi tipo le giostrine o i distributori di palline, semplicemente perché hanno un video. Chiedo che la Commissione si attivi come fatto nel 2005 sanzionando lo Stato italiano per un’infrazione. C’è una violazione della direttiva Bolkestein che stabilisce che i giochi senza vincita in denaro devono essere esclusi dall’obbligo di omologazione, ma il governo non la applica perché afferma che questi giochi possono essere modificati e diventare giochi d’azzardo. Mi lamento dell’atteggiamento della Commissione, che non sanziona il Governo e continua ad ascoltare le sue giustificazioni. Chiedo che il governo italiano venga sanzionato”.

A nome della Commissione Europea è intervenuto Salvatore D’Acunto: “La Commissione si è già attivata e abbiamo scritto alle autorità italiane nel giugno 2022, abbiamo avuto anche una riunione per affrontare il tema dell’importazione, della produzione e della verifica degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. Dalle risposte articolate che ci sono state fornite risulta che ci sono vari regimi in materia. C’è una grossa distinzione da fare tra gli apparecchi con vincita in denaro e quelli senza vincita in denaro, i primi sono sottoposti e a regimi molto più restrittivi. Per gli apparecchi senza vincita in denaro non esiste un regime unico, lo Stato italiano, tramite ADM, ha spiegato che in passato sono state ravvisate frodi e manomissioni di queste macchine, con conseguenti interventi sanzionatori. Ci è stato descritto che questi apparecchi concepiti per il puro intrattenimento possono essere manipolati e diventare giochi a vincita in denaro, c’è già stato un loro uso fraudolento. Inoltre, quando si parla di questi apparecchi, anche se non presentano vincite in denaro, non va sottovalutato il rischio di ludopatia. C’è quindi un discorso di ordine pubblico e tutela dei consumatori, in particolare dei minori, oltre a un’esigenza di tutela della fede pubblica, garantendo che il costo di queste partite risulti chiaramente. A seguito dell’intervento della Commissione, le autorità ci hanno spiegato che è stato introdotto un regime che non prevede alcuna autorizzazione e certificazione per una serie di giochi, situazione nuova rispetto a quella che c’era precedentemente all’intervento della stessa Commissione. Parliamo di biliardini, flipper, tavoli da ping pong ecc…, apparecchi per i quali ora non servono autorizzazione e certificazione, certificazione che invece rimane applicabile per tutti gli altri giochi che in virtù delle caratteristiche tecniche necessitano di un controllo ex ante e per i quali non è auspicabile un controllo ex post. Si tratta di un regime di certificazione che prevede una durata massima di un mese e un un processo autorizzatorio che viene svolto immediatamente e automaticamente. Secondo il nostro giudizio l’analisi preliminare che ci aveva portato a non ravvisare elementi di violazione né della normativa Bolkestein né di quella inerente la libera circolazione delle merci è confermata. Ci troviamo di fronte a un regime che non è discriminatorio, che è adeguato alla tutela dei consumatori e dei minori in particolare, e che non è sproporzionato, perché prevede diverse fattispecie e diverse tipologie in funzione del livello di rischio connaturato agli apparecchi in questione. Dal punto di vista della normativa europea questo è un settore non armonizzato, quindi secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia gli stati membri, nel rispetto dei principi di necessità e proporzionalità, dispongono di un margine di manovra più ampio rispetto a un settore armonizzato”.

E’ quindi intervenuto Peter Jahr (Gruppo del Partito popolare europeo – Democratici cristiani): “Mi sembra che la Commissione, insieme al governo italiano, stia seguendo con attenzione la questione. A nome del mio gruppo penso che la petizione si possa chiudere”.

Di diverso avviso Massimiliano Smeriglio (Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo): “Fermo restando il principio per cui i giochi che non distribuiscono premi e quelli ad accesso gratuito non rientrano nelle attività d’azzardo, il cui quadro normativo degli stati membri deve essere mirato alla tutela della salute dei cittadini, alla lotta alla ludopatia e al contrasto dei fenomeni criminali, pare evidente che il decreto includa giochi gratuiti e ricreativi che rappresentano invece una forma di intrattenimento e un momento di socializzazione per chi ne usufruisce. Le autorità italiane avrebbero fornito prove sulla giustificazione del decreto con la necessità di protezione della salute pubblica dei consumatori e dei minori. Prendiamo atto del parere della Commissione, aspetterei il parere della Commissione IMCO e suggerisco di tenere aperta la petizione”.

Dura la replica di Eugenio Bernardi alla Commissione Europea: “Lo Stato italiano vi ha raccontato un sacco di frottole. Non capisco che pericolosità abbiano giochi come i dondolanti, che hanno un monitor che interagisce col giocatore, e le ticket redemption, che danno un ticket a seconda dell’abilità del giocatore. Forse la Commissione Europea dovrebbe credere meno al governo italiano e indagare di più. Quindi chiedo che la petizione rimanga aperta e che si sviluppi un confronto maggiore”.

In conclusione è intervenuta la presidente della Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, Dolors Montserrat (Gruppo del Partito popolare europeo – Democratici cristiani): “La Commissione IMCO è stata semplicemente informata, non gli abbiamo chiesto un parere, ma se volete a questo punto mandiamo a loro la petizione e gli chiediamo una risposta. Resta il fatto che su questo tema la Commissione Europea ha chiarito che non abbiamo un quadro armonizzato, le competenze sono dell’Italia, quindi per noi sarà difficile fare pressione. Comunque mandiamo tutto all’IMCO, perché deve essere informata e deve sapere cosa succede su questo settore”.

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