Maroni (Gov. Lombardia): “Sei mesi di tempo per verificare la nuova legge anti-slot”

(Jamma) “E’ una legge avanzata, coraggiosa e mi auguro anche efficace – ha commentato il presidente Roberto Maroni -. Adesso, però, dobbiamo passare dai programmi ai fatti concreti e farla funzionare”. Il governatore della Lombardia si è quindi rivolto ad Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia e vicepresidente dell’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani): “La legge che abbiamo approvato in Lombardia prevede che diverse misure vengano applicate sui territori, con un’attuazione da parte dei sindaci. Chiedo quindi a Cattaneo di monitorare il modo in cui questa normativa verrà messa in pratica”.

Sei mesi di tempo si è dato il governatore per verificare sul campo gli effetti delle nuove norme che considerano la ludopatia una malattia e introducono un numero verde per l’assistenza ai ludopatici. Inoltre viene stabilito che i locali che ospitano videopoker o altre slot machine siano distanti almeno 500 metri da luoghi sensibili e viene introdotta la detassazione dell’addizionale regionale Irap per chi disinstalla le macchinette dal suo locale. Chi non rispetterà le norme, potrà pagare sanzioni da mille a 15mila euro e spetterà alla Polizia locale verificare che le norme siano rispettate. La legge è stata giudicata positivamente anche da alcuni consiglieri comunali di opposizione, mentre il Collettivo No slot che non è stato invitato alla presentazione l’ha giudicata “un’operazione cosmetica che illuderà la gente e non produrrà gli effetti sperati”.

“Questa legge è efficace, coraggiosa e avanzata ed è un segnale forte che diamo: questo è il primo passo e, da oggi, monitoreremo l’attuazione di questa legge, per verificare che funzioni, riducendo in termini numerici il numero di persone colpite da questo ‘virus’ del gioco d’azzardo legalizzato. Tra sei mesi – ha chiarito il presidente Maroni – faremo una verifica dei risultati o meno che avremo raggiunto. Ma sono certo che questo provvedimento funzionerà”. “Noi non demonizziamo il business del gioco, ma c’è una componente sociale – ha sottolineato il presidente – di cui dobbiamo farci carico, per evitare che questa passione degeneri e possa avere un impatto sociale negativo e rovinare intere famiglie, come purtroppo sta avvenendo. C’è un limite oltre il quale non si può andare, un limite oltre il quale un’attività lecita diventa un’attività che rovina le famiglie e noi questo limite abbiamo voluto marcarlo con questa legge. Ora mi auguro che il Governo veda il segnale che abbiamo mandato e si segua”.

 

BECCALOSSI: LA LUDOPATIA UNA VERA DIPENDENZA – “Abbiamo scelto di venire qui a Pavia – ha precisato l’assessore Viviana Beccalossi -, perché questa è diventata la città simbolo della ludopatia, anche per la forte reazione avuta dalla società civile e dal territorio pavese per contrastare questo fenomeno”. “Questa legge – ha proseguito – ha l’obiettivo di limitare danni sociali enormi per la società, perché la ludopatia è una dipendenza esattamente come l’alcoolismo o la tossicodipendenza. Con questa legge noi mettiamo in campo disposizioni concrete, andiamo ad aumentare le distanze delle cosiddette ‘sale da gioco’ dai luoghi di culto, chiese, oratori, case di riposo, centri per anziani o centri per giovani, chiediamo a coloro che hanno delle slot o macchinette nei loro locali o negozi di frequentare un corso apposito’ che li metta a conoscenza di quali sono i rischi derivanti dalla ludopatia, interveniamo con importanti sgravi fiscali per quegli esercenti che decidono di rinunciare agli introiti provenienti da queste slot, inoltre verranno potenziati i controlli da parte della Polizia Locale e coloro che non rispetteranno determinate regole saranno adeguatamente puniti. E queste sanzioni non serviranno per fare cassa, ma proprio per limitare un’emergenza patologica che sta provocando un danno sociale enorme”.

 

UNA BATTAGLIA PER IL TERRITORIO – Il consigliere regionale Angelo Ciocca, presidente della Commissione Attività Produttive, ha ricordato come questa legge sia stata fortemente voluta dalla Giunta e dal Consiglio regionale, che l’ha votata all’unanimità: “Si tratta di una battaglia per difendere i cittadini e il territorio da un fenomeno che rovina le famiglie – ha precisato – con persone che si indebitano e poi sono costrette a vendere case o imprese. Un fenomeno che fa male non solo a chi gioca ma a tutta la società. Per questo era necessario intervenire”.

 

LE PRINCIPALI MISURE ANTI-LUDOPATIA INTRODOTTE CON LA LEGGE 8/2013: – impegno di Regione, anche tramite le Asl, nel gestire la ludopatia come una vera e propria dipendenza, prevedendo piani di contrasto concreti e attraverso il coordinamento di tutti gli attori coinvolti; – supporto alle famiglie e creazione di un numero verde per i ‘ludopatici’; – obbligo di distanza per l’insediamento di locali autorizzati al gioco a 500 metri da scuole, chiese, ospedali, strutture socio-assistenziali e altri luoghi di particolare sensibilità; – iniziative di comunicazione e dissuasione con logo ‘NO SLOT’ per gli esercizi commerciali che non installano slot e l’obbligo per i gestori di esporre il materiale informativo; – formazione obbligatoria per i gestori delle sale da gioco e i titolari degli esercizi dotati di slot, con costi a carico degli stessi; – completa detassazione dell’addizionale regionale Irap degli esercizi che disinstallano le macchinette; – sanzioni da 1.000 a 15.000 euro per chi non rispetterà le regole: funzione di controllo demandata alla Polizia locale, per cui viene prevista una formazione ad hoc.

 

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