Lorenzin (Min. Salute): “Importante organizzare azione e prevenzione collettiva gioco patologico”

DPA: nel 2013, il 48,2% degli studenti gioca d’azzardo

 

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(Jamma) Neuroscienze, scienze del comportamento, scienze sociali, supporto alle famiglie, orientamento dei sistemi socio-sanitari, usura correlata ai debiti di gioco, questi tra i principali argomenti trattati nella tre giorni del primo corso nazionale di formazione per formatori professionisti interamente dedicato al Gioco d’Azzardo Patologico organizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga che ha visto la partecipazione di professionisti selezionati dalle Regioni e Pubblica Amministrazione.
E’ stata proprio l’emergenza del gioco d’azzardo patologico che ha portato il DPA ad attivare un importante percorso formativo con uno specifico progetto nazionale per i professionisti dei centri pubblici di assistenza. Una prima risposta al problema per razionalizzare e omogeneizzare i modelli tecnico – scientifici di prevenzione, cura e riabilitazione su tutto il territorio nazionale attraverso un approccio di tipo multidisciplinare. Con questo corso si è cercato di dare concretezza e applicazione immediata all’iniziativa, ogni Regione partecipante, infatti, indirà a cascata, per i propri operatori dei servizi, corsi regionali pubblici con la stessa modalità di quello DPA.
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nell’inviare il proprio saluto agli organizzatori e ai partecipanti, ha voluto anche sottolineare quanto sia importante organizzare un sistema di azione, di promozione della salute e di prevenzione collettiva e individuale che possa accompagnare il cittadino in tutte le fasi della propria vita. Con il programma nazionale di formazione GAP, secondo il Ministro, gli operatori regionali, nel rispetto della loro autonomia programmatica e organizzativa, potranno ottenere indicazioni metodologiche e scientifiche univoche per migliorare gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale e, attuare così, una forte azione di contrasto verso questo preoccupante fenomeno.
“Sicuramente – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA – in questi tre giorni abbiamo affrontato una problematica che non è di facile inquadramento, ma molti punti sono ormai abbastanza ben chiari da poter concludere che il Gioco d’Azzardo Patologico è una vera e propria malattia sicuramente evitabile, prevenibile, curabile e guaribile con forte impatto sociale, che ha bisogno di essere affrontata con tutti i criteri anche attraverso un intervento tempestivo sia a livello normativo che a livello organizzativo sanitario che non può più essere più rinviata. Il problema – ha spiegato Serpelloni – sta assumendo delle dimensioni sempre più gravi sul territorio nazionale, interessando fasce giovanili, oltre che anziane, già molto spesso a rischio per uso di sostanze stupefacenti e consumo di alcol. Ai tantissimi professionisti italiani intervenuti al corso – ha concluso il capo del DPA – abbiamo voluto offrire un percorso non solo tecnico di formazione, ma anche umano che deve avere come motore principale la speranza che il paziente ripone nella guarigione dalla patologia e nel pieno recupero della propria persona”.