Le Regioni su gioco d’azzardo patologico: “Lea non aggiornati e troppe sale da gioco” (testo)

 

(Jamma) Nonostante sia stato previsto dalla legge Balduzzi, l’aggiornamento dei Lea con l’inserimento del gioco d’azzardo patologico non è stato ancora effettuato. Un’eventuale legge approvata dal Parlamento non può disporlo, perché la procedura da seguire è quella prevista dalla legge 405/2001: un Dpcm, su proposta del ministero della Salute di concerto con l’Economia e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni.

A ricordarlo sono i governatori, che partono da qui nel commentare le quattro proposte di legge in materia di azzardo appena riunite dalla commissione Affari sociali in un testo unificato. Buona parte delle disposizioni previste dalle Pdl in questione – si legge nelle osservazioni condivise delle commissioni salute e politiche sociali, appena approvate dai presidenti – «sono già presenti nella normativa» vigente (la legge Balduzzi e il Dl 98/2011 che vieta ai minorenni la partecipazione ai giochi pubblici con vincite in denaro).

Accolta nel testo unificato – che istituisce un numero verde nazionale per sostenere le famiglie dei giocatori patologici – l’obiezione secondo cui le Regioni erano escluse dall’Osservatorio nazionale sulla dipendenza da gioco: si prevede adesso che tre componenti siano designati dalla Conferenza dei presidenti. Attenuate anche le “ingerenze” nell’organizzazione dei servizi locali, già criticate ad aprile nella relazione delle Regioni: il testo adesso si limita a riconfermare l’affidamento delle cure per i giocatori patologici ai servizi per le dipendenze.

I governatori chiariscono in ogni caso che la posizione delle Regioni resta quella di otto mesi fa, quando avevano fatto notare che i servizi per le dipendenze sono allo stremo e «trovano molto difficoltoso affrontare nuovi e gravosi carichi di lavoro». Ora ribadiscono di apprezzare l’idea, ripresa dai deputati, di istituire un Fondo per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d’azzardo (il testo unificato propone che sia finanziato con le somme derivanti dalla riduzione dell’1% delle percentuali delle somme giocate destinate alla remunerazione degli operatori e dei concessionari). Ma affermano che «sarebbe quanto meno opportuno quantificare l’ammontare stimato dell’impatto della norma». Ovvero: quanti soldi sarebbero sul piatto?

Ricordando infine che la maggioranza delle Regioni ha già organizzato servizi e interventi per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo tornano a sollecitare un’assunzione di responsabilità da parte del livello centrale. «È da ritenersi indispensabile – scrivono – una presa di posizione dello Stato di fronte al moltiplicarsi delle sale da gioco». Come a dire: non pensate di scaricare sulle già esangui casse regionali il peso di una strategia centrale ambigua. Che da una parte incassa e dall’altra tenta di rimediare ai danni.

 

 

Di seguito il testo integrale del documento approvato dalla Consulta delle Regioni
Osservazioni condivise dalle Commissioni Salute e Politiche Sociali sulle proposte di legge d’iniziativa parlamentare in materia di prevenzione, cura e riabilitazione della dipendenza da gioco d’azzardo
patologico (C. 101 Binetti, C. 102 Binetti, C. 267 Fucci e C. 433 Mongiello
Premessa
Il decreto-legge n. 158 (c.d. Decreto Balduzzi) convertito, con modificazioni, in Legge 8 novembre 2012, n. 189 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del
paese mediante un più alto livello di tutela della salute” prevede:
a) relativamente ai LEA del Gioco d’Azzardo Patologico all’art. 5 l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza del Gioco d’Azzardo Patologico secondo la corretta procedura prevista dal Decreto legge 18 settembre 2001 n. 347 convertito con modificazioni dalla legge 16 novembre 2001, n. 405: “DPCM su proposta del Ministero della salute di concerto con il Ministro dell’Economia, d’Intesa con la Conferenza Stato/Regioni” Si rileva che ad oggi tale aggiornamento non è stato ancora effettuato sia per quanto
concerne il Gioco d’Azzardo patologico che in generale per l’aggiornamento di tutti i LEA.
b) relativamente alla protezione minori all’art. 7 “Disposizioni in materia di vendita di prodotti del tabacco, misure di prevenzione per contrastare la ludopatia e per l’attività sportiva non agonistica”, il divieto di pubblicità concernente il gioco con vincite in denaro nei mezzi di comunicazione (Radio/TV/stampa) dirette ai minori Nel merito anche Il Decreto Legge n. 98 del 6 luglio 2011, all’art. 24, comma 20, vieta la partecipazione ai giochi pubblici con vincite in denaro ai minori di anni 18.
c) relativamente all’istituzione di un Osservatorio nazionale all’art. 7, comma 10, istituisce l’Osservatorio nazionale come segue:
“Presso l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e, a seguito della sua incorporazione, presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, è istituito, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, un osservatorio di cui fanno parte, oltre ad esperti individuati dai Ministeri della salute, dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dello sviluppo economico e dell’economia e delle finanze, anche esponenti delle associazioni rappresentative delle famiglie e dei giovani, nonché’ rappresentanti dei
comuni, per valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. Ai componenti dell’osservatorio non è corrisposto alcun emolumento, compenso o rimborso spese. “
Si segnala che in tale Osservatorio non è prevista la presenza delle Regioni e delle Province autonome. Anche nelle pdl oggetto del presente documento non è prevista la partecipazione delle Regioni e delle Province autonome nell’Osservatorio.
d) relativamente alle campagne di informazione/educazione e alle avvertenze nei locali di Gioco all’art. 7, comma 5, l’obbligo per i gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, ovvero di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non
sportivi, di esporre, all’ingresso e all’interno dei locali, il materiale informativo predisposto dalle Aziende Sanitarie Locali, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio di servizi di assistenza pubblici e del
privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.).
In sostanza, buona parte delle disposizioni previste dalle PdL in questione sono già presenti nella normativa sopra citata.

Nel merito delle PdL:
1. PdL 101 Binetti – Buttiglione Art. 3 – LEA e certificazione diagnostica del GAP
Come già sopra evidenziato, la procedura di revisione dei LEA non può essere quella indicata in tale proposta di legge. I LEA vengono definiti con DPCM di intesa con le Regioni. Peraltro, la Legge 189/2012 già prevede che, con la procedura sopradescritta,
nel corso della ridefinizione dei LEA vengano inserite le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione del GAP.
Si fa cenno inoltre ai LEA socioassistenziali a carico del Fondo Nazionale Politiche Sociali, che al momento non esistono in quanto tali.
Entra altresì nel merito della potestà organizzativa delle Regioni quando fa riferimento ai “presidi regionali” e “altre articolazioni” delle Aziende USL: pare poco opportuno definire per legge livelli di tipo organizzativo, la cui declinazione spetta alle Regioni.
Per quanto concerne la previsione di finanziare i programmi di cura e riabilitazione il principio è condivisibile (si rammenta che in sede di discussione della proposta di decreto interdirigenziale AAMS – Ministero della Salute, d’intesa con la Conferenza
Unificata, concernente le linee di azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni di ludopatia ex art. 1, comma 70, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, la Commissione Salute propose di destinare parte dei ricavi dei concessionari a tale
scopo).
Questa proposta è stata altresì avanzata dalle Regioni e Province autonome nel corso delle audizioni presso la XII Commissione della Camera come evidenziato nel documento conclusivo.
Rispetto alla proposta in oggetto sarebbe quanto meno opportuno quantificare l’ammontare stimato dell’impatto della norma in discussione.
Art. 5 – Osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d’azzardo
Vedi quanto riportato nella premessa.
2. PdL 102 Binetti – Buttiglione
Art. 3 – LEA e certificazione diagnostica del GAP – commi 1 e 3 vale quanto detto in precedenza sulla procedura di adeguamento dei LEA – comma 4, la certificazione da disturbo da gioco d’azzardo patologico consente l’assistenza scolastica
Artt. 4, 5 e 6 – (Presidi regionali, Diagnostica e certificazione, Protocolli diagnostici) affrontano temi organizzativi di competenza regionale.
Art. 8 – Campagne informative Sarebbe opportuno prevedere il coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome allorché si programmino iniziative di prevenzione e informazione.
Art. 9 – Osservatorio
Vedi quanto riportato in premessa.
3. PdL 267 – Fucci
Art. 3 – Campagne di informazione e di educazione al gioco
Vale quanto detto per le PdL Binetti-Buttiglione
4. PdL 433 – Mongiello et altri
Artt. 3 e 4 – Campagne di informazione e di educazione al gioco
Vale quanto detto per le Pdl Binetti-Buttiglione e Fucci
In allegato lo schema comparativo delle principali disposizioni che interessano le competenze delle Regioni e Province autonome comuni a tutte e quattro le PdL. Sulla posizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si richiama e
si allega il Documento approvato il 19 aprile 2012 con oggetto “Relazione delle Regioni e Province autonome sul Gambling Patologico oggetto di indagine conoscitiva della XII Commissione della Camera dei Deputati.
Si fa presente infine che la maggioranza delle Regioni; anche d’intesa con le Autonomie locali, ha organizzato servizi ed interventi per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo. E’ da ritenersi indispensabile anche una presa di posizione dello Stato di
fronte al moltiplicarsi delle sale da gioco.