“Per quanto riguarda il settore ippico, quando, circa venti anni fa, e` stata sciolta l’Unione nazionale incremento razze equine (UNIRE), il settore e` passato al Ministero. Le competenze sono state passate, il mondo e` cambiato. Probabilmente il Ministero era meno abituato a gestire l’ippica rispetto a chi lo aveva fatto per anni, ma sono state ricalcate pedissequamente le stesse attivita` che si svolgevano venti anni fa; non ci si e` evoluti di un passo, con spese che vanno pero` ridefinite e con un modello di efficientamento che renda questo settore centrale anche nella sua definizione”. E’ quanto affermato lo scorso novembre dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida (nella foto), nelle Commissioni Agricoltura congiunte di Camera e Senato, nell’ambito delle comunicazioni sulle linee programmatiche del suo dicastero.

“Non avrei mai immaginato – lo dico con chiarezza – che l’ippica non fosse uno sport; ho scoperto, invece, che e` cosı`, cioe` che non e` uno sport, ma e` spettacolo. Io credo – ha aggiunto il Ministro – che l’ippica possa essere definita in altra maniera, anche come sport associato. Nel corso del confronto che ho avuto con il presidente della Federazione italiana sport equestri mi e` stato fatto notare che non si tratta propriamente di uno sport: perche´, pero`, l’automobilismo e` uno sport e l’ippica non lo e`? E` una contraddizione per me molto evidente. E ` ovvio che l’ippica rientrava in un settore che nel tempo ha portato enormi entrate allo Stato attraverso le scommesse, prima che il settore scommesse venisse ampliato: prima in Italia si giocava negli ippodromi, nelle sale corse e nei casino`. Quando ormai e` possibile giocare in ogni bar, in ogni tabaccheria e su ogni computer, evidentemente l’ippica ha perso di competitivita` in quel settore, ma noi spendiamo esattamente per gli stessi strumenti che utilizzavamo trent’anni fa. E ` necessario, dunque, proporre una ridefinizione. Gli stessi ippodromi presenti nel nostro Paese (43) forse possono essere reinseriti in un tessuto sociale in cui si valorizzi quell’attivita`, compreso l’allevamento di eccellenza che ne deriva, tenendo conto anche della qualita` di quanti esercitano questa attivita` con grande professionalita`. I driver, i fantini italiani sono tra i migliori del mondo e i nostri cavalli vincono dappertutto, anche in altre Nazioni, sempre europee, in cui l’ippica invece e` centrale: penso ad esempio al Regno Unito, anche se oggi non fa piu` parte dell’Unione europea, o alla Francia”, ha concluso Lollobrigida.

Intervenendo in seguito alle comunicazioni del Ministro, il deputato Stefano Vaccari (PD-IDP) ha affermato: “Da ultimo, le misure che aumentano le accise sulle sigarette, inserite nel disegno di legge di bilancio, rischiano di destabilizzare la filiera del tabacco italiano. Su questo le chiediamo un’attenzione particolare, accanto a una disponibilita` su un tema che lei ha citato, non strategico ma importante: il tema dell’ippica. Noi crediamo che si possano fare dei passi in avanti rispetto a cio` che e` stato fatto, premiando l’innovazione e la multidisciplinarita` degli impianti”.

Il deputato Marco Cerreto (FdI) ha aggiunto: “Bene il contrasto del caporalato, bene la riforma dell’ippica”.

In merito all’ippica ha detto la sua anche il deputato Raffaele Nevi (FI-PPE), che ha ricordato come si tratti di un “tema del quale abbiamo discusso molto nella passata legislatura e rispetto al quale eravamo arrivati alla definizione di un assetto che prevedeva la direzione al Ministero, dotando finalmente l’ippica di una governance forte all’interno del Ministero proprio per affrontare quelle problematiche che lei stesso ha evidenziato. Su questo, vorremmo sapere se condivide questa impostazione”.

Maria Chiara Gadda (A-IV-RE) ha invece chiesto “cosa intende per ridefinizione del settore ippico. Credo sia stato uno dei settori piu` bistrattati nel corso di questi anni; la Direzione generale per la promozione della qualita` agroalimentare e dell’ippica presso il Ministero e` un aspetto importante, che pero` sicuramente non colma alcune lacune. Alcune di esse vanno colmate con una buona direzione in termini di efficienza dei pagamenti e di risposta al settore, ma sicuramente bisogna lavorare sugli investimenti. E` per questo che abbiamo chiesto la calendarizzazione della questione in Commissione. Ho presentato infatti nella scorsa legislatura una proposta di legge non tanto sulla riforma del settore, ma quantomeno sulla definizione puntuale di cosa nella filiera dell’ippica sia attivita` agricola e cosa attivita` connessa. Da questi concetti derivano implicazioni non solo fiscali, ma anche legate al rapporto con il territorio”.

Articolo precedenteDAZN Bet amplia la sua offerta con i contenuti casinò live di Playtech
Articolo successivoTabaccai, UIT a colloquio con il senatore Gasparri (FI): “Proficuo incontro su tematiche più attuali del mondo delle rivendite”