Il Governo ha fatto la sua scelta definitiva: dalla metà del prossimo mese per lavorare negli uffici pubblici e nelle aziende sarà obbligatorio essere vaccinati, presentare il risultato negativo di un tampone o essere guariti dal Covid. Ancora in ballo, invece, studi professionali, negozi e ristoranti, per i quali si deciderà nelle prossime ore. Le sanzioni per chi non ottempererà saranno sia pecunarie (una multa presumibilmente tra i 400 e i 1.000 euro) che disciplinari. E’ quanto scrive Confcommercio.
L‘estensione più ampia possibile del “green pass”, insomma, è la soluzione scelta dall’esecutivo per proseguire la lotta contro la pandemia, tanto che il premier Mario Draghi, incontrando i sindacati, ha sottolineato che il certificato “funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante”, oltre che un “percorso che unifica”. Ai suoi interlocutori il presidente del Consiglio ha offerto, come si suol dire, bastone e carota: se il divieto di licenziare sarà previsto, i tamponi per chi non vuole sottoporsi al vaccino non saranno gratis perché sarebbe un disincentivo alla vaccinazione. Il decreto nel quale sarà inserito tutto ciò sarà approvato oggi in Consiglio dei ministri, che dovrebbe prevedere un’entrata in vigore scaglionata delle varie misure, scaglionandole tra il primo e il 15 ottobre.