Gioco d’azzardo online: il Parlamento europeo chiede all’UE di assumere una maggiore leadership. Approvata relazione IMCO

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(Jamma) Il Parlamento europeo ha approvato oggi con una maggioranza schiacciante la relazione dell’europarlamentare Ashley Fox sul gioco d’azzardo online, chiedendo all’UE di assumere la leadership e un maggior intervento.

Il rapporto, che è stato presentato dal conservatore britannico Ashley Fox, propone una vasta gamma di proposte per l’UE e gli Stati membri da portare avanti in vista del prossimo rinnovo del Parlamento europeo e della Commissione nel 2014 .

Maarten Haijer, Segretario Generale della EGBA, ha dichiarato: “Il voto di oggi, sulla terza relazione sul gioco d’azzardo nel mandato di questo Parlamento europeo, mette in evidenza ancora una volta il crescente interesse dell’UE di intervenire e di responsabilizzare questo settore.

Mentre il rapporto non prevede l’armonizzazione del settore, il testo sostiene una nuova azione dell’UE in diversi settori quale la verifica dei giocatori e il miglioramento della cooperazione transfrontaliera. Queste iniziative sono fondamentali per: snellire le procedure di identificazione, semplificare le procedure di autorizzazione ed eliminare inutili oneri amministrativi per gli operatori transfrontalieri.

Ultimo ma non meno importante, il voto conferma, in linea con i precedenti rapporti parlamentari, il sostegno politico del Parlamento europeo  affichè la Commissione avvii procedure di infrazione contro gli Stati membri che continuano a violare il diritto comunitario. Questo è l’unico modo per garantire una offerta regolamentata attraente e competitiva, ed evitare che i consumatori si rivolgano a siti web più competitivi, ma non regolari” .

La relazione del Parlamento europeo arriva un anno dopo l’adozione del piano d’azione europeo della Commissione sul gioco d’azzardo on-line e mette in primo piano il Commissario Barnier affinchè mantenga le sue promesse di intervenire conformemente sugli Stati non membri dell’UE. Giusto nel momento in cui la maggior parte degli Stati membri hanno ri-regolamentato i propri mercati, il rischio di non intervento comporterebbe non solo minare il lavoro della Commissione europea, ma creare ulteriori incertezze giuridica per gli operatori europei titolari di licenza”.