Riapertura di sale giochi e sale scommesse: a che punto siamo? Si apre oggi una delle settimane cruciali per il comparto dei giochi che conta ormai sette mesi di sospensione totale delle attività specializzate come misura di contrasto alla diffusione del Coronavirus. Nel corso della settimana sono previste una serie di mobilitazioni per sensibilizzare politica e istituzioni sulla grave situazione in cui versa il comparto e sulla necessità di prevedere una soluzione per la riapertura, nel rispetto di misure che garantiscano la sicurezza di lavoratori e clienti.
Nelle ultime settimane le dichiarazioni di politici del calibro di Claudio Durigon, sottosegretario al Mef con delega per il gioco, avevano alimentato le speranze circa la possibilità di far coincidere la ripresa in coincidenza con la graduale riapertura di altre attività, come nel caso della somministrazione all’interno dei bar e dei ristoranti. Speranze, non certezze, va precisato. In effetti da nessuna parte in queste settimane è arrivata la rassicurazione circa una data precisa.
Ad oggi la situazione sembra essere ancora molto complicata. Secondo quanto Jamma è in grado di riferire nei giorni scorsi si sono tenuti una serie di incontri, in via del tutto informale, tra rappresentanti dell’industria del gioco legale ed esponenti del governo Draghi. Stiamo parlando di ministri ai quali è stato chiesto se e in che termini si possa parlare di una data certa per la riapertura delle sale giochi.
A questa domanda, ovviamente, è stato risposto che l’esistenza di un protocollo rappresenta la condizione indispensabile e necessaria per poter fornire al Comitato Tecnico Scientifico gli strumenti per formulare una risposta. Protocollo che deve passare anche il vaglio delle Regioni.
Secondo indiscrezioni raccolte le misure previste dal precedente protocollo, ovvero quello che ha consentito la riapertura di un anno fa, necessiterebbero di una serie di integrazioni tra cui non si esclude un sistema di ingressi contigentati se non addirittura a numero chiuso. Elementi questi su cui ovviamente serve un confronto tra i soggetti del comparto per poter arrivare ad una soluzione che metta tutti d’accordo.
Come si diceva per mercoledì prossimo, 12 maggio, è prevista una mobilitazione a livello nazionale, per le lavoratrici e i lavoratori del gioco legale. In tutte le città ci saranno rappresentanze dei lavoratori, attraverso le sigle Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a manifestare davanti alle sedi delle Prefetture per chiedere una data certa sulle riaperture. Obiettivo che non si può raggiungere se prima non si avvia un processo che passa necessariamente dal fissare le regole e i protocolli.
La politica, come è stato detto nel corso degli incontri dei giorni scorsi, non può dare risposte in assenza di questi elementi. E nel frattempo le settimane passano, con il rischio che non ci siano i tempi tecnici per rendere possibile una ripresa delle attività da qui a qualche settimana.