“Un legislatore sciocco metterebbe la testa sotto la sabbia rispetto alle problematiche del settore del gioco. E in effetti dalla intesa Stato/Regioni in poi il legislatore è stato uno struzzo. E’ arrivato il momento di prendersi delle responsabilità. E lo devono fare il Governo e il Parlamento”.
E’ quanto ha dichiarato Federico Freni (nella foto), Sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, oggi in occasione della presentazione a Roma dei risultati della ricerca del settore del Gioco in Italia, svolta nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati di Luiss Business School. Il rapporto tra gioco legale e illegale, l’impatto sull’economia e le conseguenze sul mondo del lavoro di due anni di pandemia sono i temi al centro dell’incontro.
“Il comparto industriale del gioco, e lo è anche a livello di gettito, non ha ricevuto un trattamento adeguato. Dobbiamo infatti chiederci se c’è qualche altro settore che negli ultimi 10 anni ha ricevuto lo stesso trattamento. E’ ora di uno scatto di orgoglio, di dimostrare di essere in grado di regolare in modo maturo e credibile, di garantire l’affidabilità del settore anche rispetto all’Europa. La mia ‘ricetta’ – ha aggiunto Freni – è quella di una legge delega che c’è, ed è depositata alla Ragioneria, e che mi auguro venga resa nota entro il prossimo febbraio. Tutti però possiamo lanciare ‘semi’ e proposte, ma il terreno non sempre lo può scegliere il legislatore, serve una ferma coscienza sociale su cui tutti noi dobbiamo lavorare. E la coscienza sociale deve sapere che il settore del gioco non è solo male, che dà lavoro a moltissime persone. Questa consapevolezza è strutturalmente necessaria e tutti dobbiamo far sì che venga universamente acquisita. L’industrialità del settore non può e non deve farci dimenticare che si deve partire dal contrasto alla illegalità e il contrasto al disturbo del gioco d’azzardo. La nostra linea è quella di partire dalla tutela della fasce più deboli e degli operatori che esercitano in modo legale e regolare. E in questo il comparto del gioco è determinante, deve abbandonare una facile recriminazione nei confronti della politica, che ha anche le sue colpe, per cominciare a lavorare ad un nuovo modello di gioco”, ha concluso il Sottosegretario al Mef.
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