“Lo Stato spesso compie in modo irragionevole gesti di clemenza nei confronti dei grandi colossi dell’economia, sostiene che, nello stesso tempo, gli strumenti dello sconto di cassa e della lotteria degli scontrini divengono talvolta forme di criminalizzazione delle piccole attività economiche”.

Lo ha detto Fabio Rampelli (FdI) nell’ambito dell’esame del “DL 41/2021: Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19. C. 3099 Governo, approvato dal Senato” in Commissione Bilancio della Camera, discutendo l’articolo aggiuntivo proposto da Fratelli d’Italia per abolire la lotteria degli scontrini e destinare le risorse al Fondo per le attività più colpite dalla pandemia.

Paolo Trancassini (FdI) ha aggiunto: “In una fase di scarsità di risorse, quelle destinate al cash-back, che pure avrà inorgoglito il suo inventore per l’originalità di tale ritrovato, potrebbero essere meglio utilizzate per rilanciare le imprese attraverso un sostegno correlato ai costi fissi o per estendere a tutte le categorie economiche le misure di aiuto sul credito d’imposta previsto per i canoni di locazione e di affitto d’azienda. La proposta di Fratelli d’Italia raccoglie la richiesta rivolta al suo gruppo dalle associazioni di categoria che invitano a destinare diversamente le risorse previste per le misure del cash-back e della lotteria degli scontrini che, insieme a quelle destinate al reddito di cittadinanza, ammontano a quasi 12 miliardi, ossia all’entità di una manovra di bilancio”.

Ylenja Lucaselli (FdI): “La lotteria degli scontrini un’aberrazione, al pari del cash-back, che è proposta come una sorta di finta partecipazione della comunità italiana all’incentivo ai consumi mentre, invece, si tratta soltanto di uno spreco di risorse. Lo stimolo ai consumi può essere innescato soltanto attraverso la riapertura delle attività commerciali e, per tale ragione, la proposta emendativa intende destinare 50 milioni di euro, derivanti dal risparmio conseguito attraverso l’abolizione della lotteria degli scontrini, al Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica istituito ai sensi dell’articolo 26 del decreto-legge”.

Ancora Paolo Trancassini (FdI), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Meloni 4.02, ha affermato “che anch’esso è volto ad ottimizzare le risorse destinate alla lotteria degli scontrini, della cui opportunità ritiene non siano convinte neanche alcune forze della maggioranza precedente e di quella attuale. Nella prima fase della crisi, forse qualcuno aveva ritenuto di trovare una soluzione ai problemi insorti in alcune stravaganze, come il monopattino o il banco a rotelle, che cogliessero di sorpresa la nazione e da esibire, come un attore, in prima serata televisiva”. Ha criticato, inoltre, “il messaggio che la misura della lotteria degli scontrini trasmette all’opinione pubblica, vale a dire che spetti al cittadino – e non allo Stato – di controllare le aziende, dando adito anche a delazioni o a contestazioni pretestuose, come il fatto di aver emesso un solo scontrino cumulativo anziché più scontrini per ogni bene ceduto”. Si è interrogato, quindi, “sul fatto se il Governo agisca in questo modo per follia o per strategia perché, in tal modo, induce i cittadini a discutere tra loro, anziché manifestare pubblicamente, in modo da rimanere indisturbato. Se sono stati spesi 170 miliardi di euro e non ci sono stati effetti visibili, significa che sono stati spesi malamente”, quindi gli interventi del suo gruppo “sono doverosi per ragionare con la parte della maggioranza che condivide la sua posizione e e indurre il Governo a mutare prospettiva”.

La Commissione Bilancio ha comunque respinto l’articolo aggiuntivo Meloni 4.02.

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