Riportiamo di seguito gli ordini del giorno alla Delega fiscale, riguadanti l’articolo 15 sul riordino dei giochi, presentati in Commissione Finanze della Camera:

 La Camera,

   premesso che:

    l’articolo 15 contiene i principi e i criteri direttivi in materia di giochi;

    nel corso dell’esame parlamentare è stato introdotto il principio volto a prevedere l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili;

   considerato che:

    con il decreto «Dignità» varato dal Governo Conte nel 2018 è stato introdotto il divieto di «qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro» effettuata su qualunque mezzo di comunicazione e durante le manifestazioni sportive, artistiche o culturali;

    il divieto di pubblicità è stato introdotto per contrastare i disturbi da gioco d’azzardo e tutelare i soggetti più vulnerabili, come gli anziani e i minori;

    la previsione di cui all’articolo 15 rappresenta un chiaro intento di superare la portata applicativa del divieto, legittimando i comportamenti degli operatori del gioco che fino ad oggi hanno aggirato ripetutamente la disposizione;

    del resto, già a dicembre 2022, in una intervista al Corriere della Sera, il Ministro Abodi, con riferimento alle scommesse sportive, aveva anticipato che il Governo era a lavoro per rendere nuovamente legali pubblicità e sponsorizzazioni delle aziende del betting,

impegna il Governo:

   a valutare gli effetti della disposizione in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a confermare il divieto assoluto di pubblicità del gioco, in tutte le sue forme;

   a rafforzare le misure di contrasto di ogni forma di pubblicità, soprattutto per quelle messe in atto attraverso canali digitali di facile e incontrollato accesso da parte dell’utenza, anche favorendo la collaborazione e la responsabilizzazione degli operatori digitali.

9/1038-B/12. Quartini, Fenu, Lovecchio, Raffa, Alifano (M5S)

La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame all’articolo 15, delega il Governo ad attuare, uno o più decreti legislativi per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici quale garanzia di tutela della fede, dell’ordine e della sicurezza pubblici e del contemperamento degli interessi pubblici generali in tema di salute con quelli erariali sul regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi, nonché della prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose;

    il suddette riordino, in base a quanto stabilito al comma 2, lettera h), del medesimo articolo deve essere tale da garantire: 1) il rispetto dell’adeguamento delle disposizioni in materia di prelievo erariale sui singoli giochi, assicurando il riequilibrio del prelievo fiscale e distinguendo espressamente quello di natura tributaria, in funzione delle diverse tipologie di gioco pubblico, al fine di armonizzare altresì le percentuali di aggio o compenso riconosciute ai concessionari, ai gestori e agli esercenti, nonché le percentuali destinate a vincita (payout); 2) il rispetto dell’adeguamento delle disposizioni in materia di obblighi di rendicontazione; 3) la certezza del prelievo fiscale per l’intera durata delle concessioni attribuite a seguito di gare pubbliche e previsione di specifici obblighi di investimenti periodici da parte dei concessionari per la sicurezza del gioco e la realizzazione di costanti buone pratiche nella gestione delle concessioni;

    il gioco d’azzardo è oramai una grave piaga sociale sottovalutata diffusa tra i più giovani ed in quanto patologia progressiva può facilmente trasformarsi in una dipendenza comportamentale che conduce chi ne è affetto a disagio e a compromissione del funzionamento individuale clinicamente significativi;

    Il percorso evolutivo che alcune persone vulnerabili possono intraprendere nel momento in cui vengono a contatto con il gioco d’azzardo può manifestarsi in modi diversificati in base alle caratteristiche dell’individuo ed a quelle dell’ambiente in cui vive, potendo colpire individui che reagiscono alla vincita e alla perdita di denaro in maniera diversa, con un grado di consapevolezza e di autocontrollo differenti e, di conseguenza, con un approccio alla sperimentazione degli stimoli «vincita/perdita» molto diverso;

    secondo gli esperti, intervenire fin dai primi segnali di problematicità connessa al gioco aumenta le possibilità di risolvere il problema in tempi brevi, evitando di complicare la situazione personale e familiare con contrasti relazionali scatenati proprio dalla dipendenza e dalle perdite economiche conseguenti;

    il nostro è un Paese che vanta il triste primato di primo in Europa e terzo nel mondo per quantità di denaro annualmente speso in gioco d’azzardo (solo nel 2019 oltre 110 miliardi di euro) e ove si è registrato un aumento esponenziale dell’offerta di giochi sul territorio e online che ha sensibilmente elevato il numero di giocatori, patologici e non, e rivelato che il 54 per cento degli italiani tra i 15 e i 64 anni gioca con cadenza annuale;

    risulta auspicabile un impegno da parte delle istituzioni sia nella cura delle persone con dipendenza sia nel contenimento dei comportamenti di gioco, riducendo o, quantomeno, disciplinando la diffusione e le occasioni di gioco per la popolazione,

impegna il Governo

in sede di attuazione delle deleghe di cui all’articolo 15 del provvedimento ad implementare la lotta alla ludopatia promuovendo interventi finalizzati alla prevenzione, al contrasto e alla riduzione del rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico sul tessuto sociale, al rafforzamento della cultura del gioco misurato, responsabile e consapevole nonché al recupero delle persone che ne sono affette e al supporto delle loro famiglie e alla tutela delle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione con particolare riferimento alla tutela preventiva dei minori e dei giovani.

9/1038-B/30. Dori, Borrelli, Grimaldi, Zanella (AVS)

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