Delega fiscale. Messina (Idv): ‘Stato incartato sul gioco d’azzardo’

(Jamma) “Nell’articolo 14 del testo della Delega fiscale – dichiara il neo segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina – redatto dal Comitato ristretto della commissione Finanze della Camera, in merito ai giochi d’azzardo si parla dell’identificazione dei giocatori, in un’ottica di contrasto al riciclaggio di denaro. Infatti, se il gestore dell’attività è un soggetto riconducibile alla malavita ha, di fatto, la possibilità di riciclare il denaro a un prezzo bassissimo. Peraltro, sempre in quel testo, si parla anche della limitazione della pubblicità. Tutto ciò conferma come lo Stato si incarti, a proposito di gioco d’azzardo legalizzato, e tenti di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Vorrebbe, cioè, favorire un prelievo di quasi 100 miliardi all’anno dalle tasche dei poveracci che si rovinano, per applicarvi un miserabile PREU del 10%, e contemporaneamente evitare le pericolose conseguenze rappresentate dall’invadenza della criminalità organizzata, accompagnate dalla proliferazione dell’usura, dei banchi dei pegni o dei compra oro.Davanti a quella che deve essere considerata la nuova piaga sociale di questi tempi lo Stato si affanna a produrre inutili palliativi pur di fare disumanamente cassa sulla pelle dei poveracci. Per di più, il vano tentativo di ridurre il danno, prospettato anche dalla delega fiscale, richiede, anche per i controlli dei nomi e la prevenzione delle ludopatie, maggiori spese a carico della collettività. Cioè lo Stato mette in essere le condizioni per la malattia, lucrandovi sopra, anche a costo di spendere di più per controlli, cure, prevenzione, danni sociali indotti, eccetera”.