“Quali misure intenda mettere in atto per recuperare il ritardo nel pagamento dei premi al traguardo nelle competizioni ippiche nonché le tempistiche previste in ordine all’emissione degli ordinativi di pagamento, in quanto il settore ippico ha bisogno di supporto e di essere valorizzato”. E’ quanto chiedono in un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste i deputati Davide Bergamini, Carloni, Pierro e Bruzzone (Lega).

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

Per sapere – premesso che: il processo del pagamento dei premi in favore degli operatori ippici italiani e stranieri prevede un considerevole e articolato numero di fasi procedurali che, accanto ai controlli dei competenti organi (Ufficio centrale di bilancio), interessa ben quattro sistemi gestionali e contabili differenti (E-Unire, Paga Ippici, SiCoGe e INIT). Tale circostanza, che comporta la replica dell’inserimento del dati su tutta la catena dei sistemi, produce un rallentamento dell’iter di pagamento dovuto al maggior numero di operazioni da eseguire; da circa 10 anni i premi a traguardo nel settore ippico vengono pagati dal Ministero con una decorrenza minima di 6 mesi e con punte di ritardo che arrivano a 12 mesi; i cronici ritardi registrati nel pagamento dei premi al traguardo in favore degli operatori ippici nazionali e stranieri da parte del Ministero, hanno ormai assunto una dimensione molto lontana persino dalla prassi di circa tre mesi intercorrenti tra l’effettuazione della corsa e il pagamento dei relativi premi; ciò comporta un disagio enorme per tutti gli operatori del settore che, oltre a far fronte a un montepremi complessivo decisamente inferiore rispetto al passato, devono fronteggiare costi sempre più alti; il contesto di incertezza, infatti, rischia di causare conseguenze occupazionali nel settore, pregiudicando anche gli investimenti nel nostro Paese da parte degli operatori, con relativa ulteriore perdita di gettito per le aziende che vanificherebbe gli sforzi sin qui fatti; fino ad oggi si è assistito ad azioni palliative, tuttavia mai capaci di programmare un rilancio serio ed efficace per garantire quel minimo di certezze di cui gli operatori hanno bisogno; gli operatori del settore attendono da tempo interventi risolutivi per superare le criticità attuali che mettono a rischio la sopravvivenza del comparto; è necessario garantire risposte immediate agli operatori del settore ippico in quanto è a rischio lo stato di solvibilità delle aziende; le categorie del galoppo, tramite Ang (Associazione nazionale galoppo), hanno dichiarato lo stato di agitazione a partire dal 24 febbraio 2023, al fine di richiedere un confronto e risolvere il problema –: quali misure intenda mettere in atto per recuperare il ritardo nel pagamento dei premi al traguardo nelle competizioni ippiche nonché le tempistiche previste in ordine all’emissione degli ordinativi di pagamento, in quanto il settore ippico ha bisogno di supporto e di essere valorizzato”.

Articolo precedenteESA Gaming ha lanciato un classico dei casinò, Baccarat è ora nel portafoglio di giochi da tavolo EasySwipe™
Articolo successivoAzzardo, don Zappolini (Mettiamoci in gioco): “Serve legge quadro”. Pagniello (Caritas italiana): “Necessario fare rete”