Nell’ambito dell’esame delle Delega fiscale in Aula alla Camera, è stato respinto – in seguito al parere contrario del Governo – l’odg a prima firma Quartini (M5S) che chiedeva la conferma del divieto assoluto di pubblicità al gioco d’azzardo. Prima di essere respinto, l’ordine del giorno è stato sottoscritto dagli interi gruppi di Alleanza Verdi e Sinistra, PD e M5S, oltre che dal deputato Soumahoro.

Di seguito il resoconto del dibattito che ha preceduto il respingimento dell’odg:

Andrea Quartini (M5S): “Mi sembra d’aver capito a questo punto che è interesse del Governo, per bocca del Sottosegretario Freni, reintrodurre la possibilità di fare pubblicità e di fare sponsorizzazioni per l’azzardo, considerato che avete respinto questo ordine del giorno con il quale si chiede semplicemente di confermare il divieto assoluto di pubblicità del gioco d’azzardo in tutte le sue forme. Nel decreto Dignità, che noi rivendichiamo con forza, non c’era solo la possibilità di fare una rivoluzione rispetto alle problematiche del lavoro precario, ma c’era anche, finalmente, la volontà di questo Parlamento e di questo sistema democratico, di proteggere e tutelare i cittadini rispetto all’azzardo. Questa cosa voi avete intenzione evidentemente di rivoluzionarla nuovamente, tant’è vero non vi è bastato quello che è successo a L’Aquila che, con l’induzione dell’azzardo, la situazione si è veramente aggravata, ma l’avete voluto mettere anche nel decreto Alluvioni. State pensando di utilizzare l’azzardo per finanziare il Fondo sanitario nazionale, ma non vi vergognate, non vi vergognate un minimo! Abodi l’ha detto chiaramente che state lavorando per reintrodurre la pubblicità per le sale scommesse, soprattutto per le scommesse sportive, ma che segnale stiamo dando utilizzando lo sport per fare profitti per i concessionari dell’azzardo? Ma davvero non ci si vergogna di questo? Quando sappiamo benissimo che ciò che lo Stato incassa lo perde per le conseguenze dell’azzardo, che gli unici che ci guadagnano sono i concessionari”.

Francesco Silvestri (M5S): “Questo credo sia un tema molto sensibile, quando è stato affrontato con il decreto Dignità c’è stato un forte coinvolgimento parlamentare. La necessità di vietare il gioco d’azzardo era ovviamente definita dall’emergenza sociale e sanitaria ma anche criminale. Quello dell’azzardo, oltre a quello che sosteneva il collega Quartini, è anche un problema di ordine pubblico. Nella penultima Commissione antimafia presieduta dalla presidente Rosy Bindi, quindi non dal Movimento 5 Stelle, era ben descritto come tramite l’azzardo legale le organizzazioni mafiose si stavano inserendo in un sistema economico. Quindi la favola per il quale l’azzardo legale contrasta l’illegale è scritta nelle pagine delle nostre relazioni antimafia degli ultimi dieci anni. Quindi non vorrei che passasse solo il concetto che è una questione sanitaria. È anche, ovviamente, una questione sanitaria, ma è un problema anche culturale, perché, in un momento di difficoltà economica, e proprio ieri trattavamo del discorso della dispersione scolastica, andare a dire in TV e mandare degli esempi calcistici – quali potevano essere il capitano della Roma, piuttosto che il capitano della Juve, quindi esempi di successo – a comunicare che scommettere e giocarsi tutto sia una cosa bella, e lo andiamo a dire ai nostri ragazzi, in un momento come questo, io lo trovo un elemento di debolezza culturale che questo Paese non può permettersi. Mi piacerebbe vedere uno Stato – ed è quello che abbiamo provato a fare noi – dire ai nostri ragazzi di scommettere su se stessi e non su una slot“.

Federico Freni (sottosegretario Mef): “Solo per alcune precisazioni. Il parere del Governo rimane fermo rispetto a questo ordine del giorno, però credo siano necessarie alcune precisazioni, soprattutto a livello lessicale, che giustificano i pareri dati dal Governo rispetto a questo e anche ad altri ordini del giorno. Nell’ordinamento italiano, l’azzardo costituisce una fattispecie vietata dal codice penale. Il gioco lecito è una fattispecie diversa dall’azzardo, regolata dalla legge dello Stato, soggetta a concessione dello Stato. Ogniqualvolta viene citato l’azzardo, l’azzardo in quanto tale costituisce fattispecie illecita di gioco illegale. Ed è fattispecie, quella del gioco d’azzardo, che il Governo si è impegnato a combattere e reprimere con ogni mezzo nella delega fiscale. Il tenore testuale dell’articolo e dei princìpi contenuti nell’articolo della delega sono esemplificativi del fatto che il Governo intende contrastare con ogni mezzo il gioco d’azzardo e sostenere il disturbo patologico da gioco d’azzardo con ogni più opportuna iniziativa. Il Governo, tuttavia, ci tiene a precisare che il gioco d’azzardo è una fattispecie illegale e, come tale, è sanzionata e combattuta. Il gioco lecito è fattispecie diversa, regolata dalla legge, che ha nessuna afferenza con il gioco d’azzardo”.

Paolo Ciani (PD-IDP): “Ed è ancora più opportuno intervenire ora, dopo questa specifica del Sottosegretario, perché, vede, sempre per il tramite del Presidente, è esattamente questo il tema. E se lei legge l’ordine del giorno, non parla di azzardo, ma il problema è esattamente culturale. Ed è esattamente questo il tema: il gioco è quello dei bambini, il gioco è quello che non crea dipendenza. Il problema è esattamente questo: la pubblicità è un pezzo in più di quello sdoganamento di ciò che gioco non è. Infatti, noi contrastiamo anche il fatto che questa si chiami ludopatia perché non c’è una malattia del gioco, c’è una malattia di ciò che porta dipendenza. E allora, quello che nel tempo noi abbiamo fatto diventare gioco legale, tanto che il sito dei Monopoli di Stato ha una sua sezione dedicata al gioco, nemmeno fosse un negozio di giocattoli, è un problema. Ed è per questo che noi diciamo: fermiamoci, non è normale, ci sono tante famiglie italiane che si sono indebitate, c’è tanta gente normale che dilapida i propri guadagni e i guadagni dei propri genitori, che si vende la casa. Andate a leggere ciò che dicono i rapporti della Caritas, quello che dicono tante persone impegnate nel tempo e anche tanti funzionari dello Stato, del Ministero della Sanità, impegnati sui nostri territori a contrastare un dramma sociale. Non è normale – non è normale! – creare dipendenza da quello che noi chiamiamo, pilatescamente, gioco legale”.

Francesco Silvestri (M5S): “Sottosegretario, mi aspettavo un po’ di più dalla sua risposta, nel senso che il suo è un intervento, ovviamente, giusto, quanto fazioso, nel senso che lei ci viene a spiegare che esistono i concessionari, noi la ringraziamo di questo, ma ne avevamo contezza anche prima del suo intervento. Ovviamente, il cuore politico del nostro intervento era volto a sapere non se l’azzardo in questo Paese sia legale o illegale – fino a lì ci arriviamo, e comunque la ringrazio – ma era volto a sapere se il Governo voglia rimettere la pubblicità sul gioco d’azzardo, o l’azzardo stesso, o non lo voglia fare. È una domanda politica. Se lei mi risponde tecnicamente, abbiamo un problema di comunicazione. Ora, lei sa perfettamente che la nuova frontiera dell’azzardo è il web. La vecchia slot machine, molto pericolosa da un punto di vista sociale di accesso e di conoscenza dell’azzardo, è una minaccia relativamente. Oggi tutto va verso il web. Lei sa perfettamente che le pubblicità, tanto su Internet, quanto in TV, sono molto connesse all’azzardo web. Quindi, la domanda non è solo sul contrasto all’azzardo, ma è proprio volta a sapere se voi volete tornare a pubblicizzare un qualcosa che alimenterà addirittura le nuove frontiere sull’azzardo, perché sappiamo tutti che è così. Quindi, da questo punto di vista, non abbiamo capito politicamente cosa voglia fare il Governo rispetto all’oggetto dell’ordine del giorno, che non dice nulla di quello che lei ha già detto con la sua risposta. Lei ha risposto, sostanzialmente, ai nostri interventi, ma noi non volevamo dire che non ci sono i concessionari, volevamo fare una domanda al Governo, su cui non abbiamo avuto nessuna risposta se non un applauso della maggioranza, quando lei ha detto che lo volete contrastare. Ora, voler contrastare l’azzardo è come contrastare la mafia, come contrastare la guerra, sono tutte bellissime parole, le applaudiamo tutti. Anche noi volevamo applaudire, non abbiamo avuto la contezza di farlo prima, quindi glielo faccio adesso, l’applauso, sul voler contrastare l’azzardo, però ci deve dire come. Perché è il “come”, la sostanza politica che crea differenze in questo Parlamento, fortunatamente. E noi, questo, non l’abbiamo minimamente capito”.

Chiara Appendino (M5S): “Solo per aggiungere a quello che è stato già detto e che ovviamente condivido, e, tramite lei, Presidente, mi rivolgo al Governo, che questo ordine del giorno – lo rileggiamo anche per chi ci ascolta – impegna il Governo “a valutare gli effetti delle disposizioni in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a confermare il divieto assoluto di pubblicità del gioco e a rafforzare le misure di contrasto e di ogni forma di pubblicità (…)”, e non leggo il resto. Allora, vede, già in un momento normale non dovremmo essere qui a discutere di questo, perché, se veramente tutti crediamo che il tema della ludopatia sia un tema che dobbiamo combattere, non dovremmo neanche discutere, perché la pubblicità e il messaggio che mandiamo sdoganano quello che diventa dipendenza. E le dico di più: ma lei si rende conto di quello che sta succedendo fuori da questo Palazzo? La crisi che morde, i mutui, il caro bollette, il carovita. In questi contesti – e vorrei essere ascoltata dal Governo, perché siete responsabili voi della bomba sociale che sta scoppiando fuori – con quella bomba sociale che c’è lì fuori, voi dovreste sentirvi ancora di più la responsabilità di intervenire e tutelare le fasce più deboli e più soggette al rischio del dramma e della piaga della ludopatia. E le dico di più. Io sono stata una di quelle sindache, con tanti altri, che ha firmato le ordinanze sulle leggi regionali e mi sono presa la responsabilità di andare contro chi, magari, come tanti colleghi sindaci, voleva fare cassa e fare profitti sulle persone in difficoltà. Io mi aspetto che un Governo serio, un Governo responsabile, sia dalla parte di quei sindaci e di quelle regioni che si sono presi la responsabilità di tutelare le persone deboli e non di inseguire gli interessi dei potenti e dei forti, che fanno cassa sulla pelle di chi è in difficoltà. È vigliacco quello che state facendo, è vigliacco! E quindi io le chiedo davvero di pensare al messaggio che state dando al Paese in questo momento e di riformulare il parere. Abbiate buonsenso! Abbiate buonsenso! Si parla di persone fragili, di persone in difficoltà che poi si rivolgono al sistema sanitario per chiedere aiuto e magari, lo fanno anche troppo tardi. È indecente quello che state facendo, veramente, Governo. Io vi prego, maggioranza, tanti sindaci di destra hanno messo la firma su queste ordinanze. Stategli vicino, stategli vicino”.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno respinto in Aula:

La Camera,

   premesso che:

    l’articolo 15 contiene i principi e i criteri direttivi in materia di giochi;

    nel corso dell’esame parlamentare è stato introdotto il principio volto a prevedere l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili;

   considerato che:

    con il decreto «Dignità» varato dal Governo Conte nel 2018 è stato introdotto il divieto di «qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro» effettuata su qualunque mezzo di comunicazione e durante le manifestazioni sportive, artistiche o culturali;

    il divieto di pubblicità è stato introdotto per contrastare i disturbi da gioco d’azzardo e tutelare i soggetti più vulnerabili, come gli anziani e i minori;

    la previsione di cui all’articolo 15 rappresenta un chiaro intento di superare la portata applicativa del divieto, legittimando i comportamenti degli operatori del gioco che fino ad oggi hanno aggirato ripetutamente la disposizione;

    del resto, già a dicembre 2022, in una intervista al Corriere della Sera, il Ministro Abodi, con riferimento alle scommesse sportive, aveva anticipato che il Governo era a lavoro per rendere nuovamente legali pubblicità e sponsorizzazioni delle aziende del betting,

impegna il Governo:

   a valutare gli effetti della disposizione in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a confermare il divieto assoluto di pubblicità del gioco, in tutte le sue forme;

   a rafforzare le misure di contrasto di ogni forma di pubblicità, soprattutto per quelle messe in atto attraverso canali digitali di facile e incontrollato accesso da parte dell’utenza, anche favorendo la collaborazione e la responsabilizzazione degli operatori digitali.

9/1038-B/12. Quartini, Fenu, Lovecchio, Raffa, Alifano (M5S)

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