La trattazione della proposta di legge in Consiglio Regionale della Calabria che andrebbe a modificare la norma in materia di adeguamento alle distanze minime per le attività di gioco legale si prospetta incandescente.

Il Movimento Cinque Stelle, per tramite del consigliere Davide Tavernise ha definito la proposta “vergognosa”.

La proposta in questione reca: “Modifica all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza)”. La proposta emendativa che verrà votata mira a modificare l’ultimo capoverso del comma 13 dell’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018. Si ritiene opportuno intervenire per differire il termine entro il quale i titolari delle sale da gioco, delle rivendite di generi di monopolio e delle sale scommesse esistenti alla data di entrata in vigore della legge in oggetto, avrebbero dovuto adeguarsi a quanto previsto dai commi 3 e 4 dell’articolo 16. In particolare le parole: “entro i quarantotto mesi successivi a tale data” (in scadenza) sono sostituite dalle seguenti: “entro il 31 dicembre 2024“. Questo consentirebbe di avere più tempo alle attività di gioco legale che intendono adeguarsi alle disposizioni regionali. Nei giorni scorsi la proposta è stata discussa in Commissione Affari Costituzionali.

Posizione di Amalia Bruni (Gruppo Misto)

Amalia Bruni, Gruppo Misto, in quella sede ha dichiarato che a fronte della convocazione congiunta di tre Commissioni con all’ordine del giorno una proposta di legge su una rilevante problematica sociale, quale è il gioco d’azzardo, avrebbe auspicato che detta problematica venisse trattata attraverso un progetto di contrasto concreto alla ludopatia e non attraverso una proroga che rinvia ulteriormente il termine entro cui corre l’obbligo di adeguarsi alla normativa regionale. Ricordato ai componenti delle Commissioni che è al vaglio del Parlamento una legge delega sul gioco d’azzardo che vuole uniformare la normativa a livello nazionale, evidenzia, inoltre, che con il decreto “Cura Italia” sono state già prorogate le licenze fino al 2022. Reputa la proroga prevista nella proposta in esame, dunque, immotivata e senza ragione di essere. Sottolineato, poi, che la ludopatia è una dipendenza patologica che incide in maniera grave sul ludopatico e sulla sua famiglia, causando dipendenza e ulteriori gravi conseguenze, riferisce che i dati specifici riportano che i calabresi hanno speso quasi due miliardi in giochi d’azzardo. Conclude invitando i componenti delle Commissioni a riflettere sull’opportunità di tale proroga e dichiara la sua contrarietà alla proposta di legge in discussione.

La posizione di Michele Comito (FI)

Pur condividendo le osservazioni mediche e sociali della consigliera Bruni sulla gravità della ludopatia, ha sottolineato che la Regione Calabria, che ha precedentemente normato il fenomeno, con la proposta in discussione tenta di venire incontro alle aziende che a causa della pandemia non hanno potuto adeguarsi alla normativa.

La posizione di Ferdinando Laghi (De Magistris Presidente)

Ritenendo che la proposta di legge in discussione ponga inevitabilmente innanzi a ordini di priorità diversi tra gli interessi commerciali in gioco da un lato e la ludopatia dall’altro, sottolinea come sia necessario e indifferibile porre in essere azioni concrete, capaci di essere antagoniste al fenomeno di cui evidenzia costi nascosti e interessi criminali connessi. Censura, quindi, la scelta di procedere ad una ulteriore proroga dell’applicazione dell’articolo 16 della legge regionale, non condividendo l’utilizzo della pandemia quale alibi a inefficienze continue e mancanza di volontà reale ad adempiere ai dettami della norma in vigore. Infine, dichiara che, a suo parere, la proposta deve essere respinta.

La posizione di Luciana De Francesco

Puntualizza come si tratti dell’ultima proroga concessa, volta a venire incontro agli esercenti che non hanno avuto la possibilità di adeguarsi ai dettami della norma a causa della pandemia da Covid 19.

La posizione di Giuseppe Gelardi

Benché concordi con le osservazioni dei consiglieri Bruni e Laghi, sulla gravità delle problematiche connesse al gioco d’azzardo e alla ludopatia, ritiene, però, che si tratti di un problema di livello nazionale la cui risoluzione dovrebbe essere affrontata in maniera radicale da parte dello Stato, anche per impedire che intere famiglie continuino a contrarre debiti facendo ricorso all’usura. Evidenziato come la pandemia da Covid abbia portato alla chiusura di un notevole numero di esercizi commerciali, si dichiara favorevole a concedere l’ultima proroga, al fine di dare la possibilità agli esercenti di adeguarsi alla normativa regionale.

Ancora Amalia Bruni (Gruppo Misto)

In seguito alle parole di Giuseppe Gelardi ha proposto di concedere una proroga più contenuta nel tempo, poiché proroghe troppo dilatate trasmettono messaggi scorretti in termini istituzionali comunicativi, creando l’illusione che concretamente la norma non sarà mai applicata. Ribadisce, registrata l’unità di pensiero riscontrata tra i componenti delle Commissioni, l’opportunità di concedere un anno di proroga quale limite massimo per andare incontro alle difficoltà registrate dagli esercenti.

La posizione di Giacomo Pietro Crinò (Forza Azzurri)

Crinò ha invitato i consiglieri a considerare che i nuovi strumenti informatici e la tecnologia hanno di fatto sminuito la rilevanza delle sedi fisiche in cui si gioca d’azzardo e delle connesse distanze dai luoghi considerati sensibili. Ritiene, quindi, opportuno sottoporre la problematica della ludopatia a chi di competenza, affrontando di pari passo, concretamente, le ricadute in termini occupazionali, con ciò senza voler sminuire la gravità connessa alla ludopatia e a tutte le dipendenze. Ritiene, altresì, che particolare attenzione vada posta ad azioni concrete volte a sensibilizzare i giovani sulle insidie connesse al gioco d’azzardo, evitando di compromettere, senza distinzioni, chi in quel settore imprenditoriale opera nel rispetto delle norme. Infine, sottolinea che la proroga si rende necessaria per via di un adempimento tecnico relativo alle competenze dei Comuni, cui spetta indentificare, attraverso un piano, i luoghi e le aree idonee al trasferimento delle sale giochi. In proposito, giudica opportuno intimare i Comuni ad adempiere alla previsione contenuta nella legge regionale.

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