Alberto Giorgetti (Sottosegretario Economia) su abolizione IMU: “Fondi da imposte su giochi come da programma”

Baretta (sottosegretario Economia) su abolizione IMU: “Non è certo il ricorso a entrate da giochi”

 

(Jamma) Alberto Giorgetti torna al governo, ma stavolta non in un esecutivo di centrodestra. L’esperimento delle larghe intese lo vedrà impegnato in una cabina di regia decisiva per le sorti del Paese, quella del ministero dell’Economia: l’ ex An lavorerà al fianco di economisti “tecnici” come il ministro Saccomani, che arriva direttamente da Bankitalia, o come l’esponente del Pd Stefano Fassina, viceministro, affiancato al pidiellino Luigi Casero e all’altro sottosegretario Democratico Pier Paolo Baretta. Giogetti, in una intervista, parla anche della questione relativa all’abolizione dell’IMU confermando la sua intenzione di proporre nuove imposte sui giochi a copertura del provvedimento.

Sulla questione dell’Imu c’è stata qualche frenata in questi giorni. Lei che posizione terrà?

La restituzione della rata precedente dell’Imu e la sua successiva cancellazione è un impegno che il Pdl si è assunto e sul quale ho intenzione di battermi. Non è semplice e le difficoltà manifestate dal premier Letta sono reali. Il mio contributo sarà quello di fornire tutte le formule di copertura di spesa necessarie che già avevamo studiato come Pdl in fase di campagna elettorale.

Quanto all’abolizione totale dell’Imu?

Valgono tutte le coperture che avevamo delineato nel nostro programma, come un aumento della tassazione dei giochi, delle accise su alcolici e tabacchi. Il tutto era stato studiato, peraltro, con grande equilibrio in modo da non deprimere il mercato e i consumi. Sono certo che con il contributo di tutti potranno venire anche altre proposte.

Lei è ottimista, quindi, sulla possibilità di trovare punti di sintesi per ridare ossigeno alle casse degli italiani. Quale “dote” ricava in particolare il centrodestra?

Evidenziare – e non demagogicamente- il bene per l’Italia: una volta dimostrata l’incapacità del Pd di vincere le elezioni e di formare un governo, il Pdl avrebbe potuto limitarsi ad un’opposizione dura e sperare di tornare presto al voto, con il vento in poppa dei sondaggi. Invece chi ama la Patria capisce che in un momento come questo l’ultima cosa che servono sono i bracci di ferro. Quindi, prima di tutto abbiamo dato segno di responsabilità. Ciò detto, questa esperienza di governo nasce con programmi che sono nelle nostre corde, dalla riduzione del fisco a quella della burocrazia, fino alle riforme elettorali in senso presidenziale che sono da sempre un nostro progetto. Insomma, abbiamo una grande possibilità di scrivere una pagina nuova con un’agenda politica che è in gran parte la nostra.