Se il divieto totale non verrà adottato, l’Istituzione chiede che vengano ampliate le fasce orarie in cui la pubblicità è vietata, in modo che raggiungano gli orari dei bambini e che l’immagine delle persone con notorietà pubblica non possa essere utilizzata come pubblicità.
Queste sono alcune delle raccomandazioni rivolte ai ministeri delle finanze e della salute, consumo e previdenza sociale, nel quadro di un’azione finalizzata ad evtare il proliferare della pubblicità di annunci di giochi a distanza e case di scommesse.
Secondo il Mediatore, il fenomeno di diffondere il gioco senza controllo, e specialmente se i giocatori sono minorenni, ha caratteristiche simili a quelle del consumo di tabacco o droghe. Su questo ha ricevuto lamentele da parte dei cittadini per la costante e continua pubblicità sui media televisivi e online per le pubblicità dei bookmaker.
Per questo motivo, e dopo aver studiato le informazioni fornite da entrambi i dipartimenti ministeriali, l’Istituzione ritiene che debbano essere rafforzate politiche attive di gioco d’azzardo responsabile volte a rafforzare la protezione dei più vulnerabili.
Inoltre il Mediatore è favorevole a stabilire un nuovo regolamento, a riesaminare i tipi di infrazione e a inasprire le sanzioni, nonché a intraprendere una revisione delle attuali licenze, comprese quelle per l’attività e l’apertura di luoghi di gioco. Per l’istituzione, in questo caso le infrazioni dovrebbero essere classificate come gravi o molto gravi e le sanzioni dovrebbero includere il ritiro della licenza in casi di reiterazione.
Una questione di salute pubblica
Secondo il Mediatore, la pubblicità del gioco d’azzardo e delle scommesse non dovrebbe essere considerata come protetta dalla libertà degli affari, in quanto non si tratta di prodotti come il tabacco o le sostanze che creano dipendenza. A suo parere, la dipendenza dal gioco d’azzardo dovrebbe essere considerata una questione di salute pubblica che richiede un quadro normativo con norme giuridiche imperative, poiché un modello di autoregolamentazione non sarebbe efficace in questo caso.
Inoltre, e per migliorare la formazione e la ricerca sugli effetti che la pubblicità del gioco e delle scommesse ha sulle persone più vulnerabili alla dipendenza, il Mediatore raccomanda che il Consiglio interterritoriale della sanità elabori uno studio sul disturbo prodotto dal gioco dal punto di vista della salute sociale; sono protocolli per l’azione e la prevenzione di questo tipo di dipendenza.