“Quello del gioco è settore che negli ultimi hanno ha registrato una forte crescita e che negli ultimi tempi ha colmato il gap che si era creato negli anni del Covid. Registriamo una ripresa tra il  2020 e  2021 un po’ in tutti i comparti. Oggi rappresenta con una raccolta di oltre 130 miliardi il 6% del pil nazionale e con incrementi un po’ in tutte le dimensioni. Se analizziamo la rete di distribuzione possiamo vedere una disomogeneità, sebbene meno evidente rispetto al passato, c’è ancora una concentrazione degli esercizi in determinate Regioni, come  nella Romagna, ma anche in Campania, Sicilia, Veneto e Lazio, e anche nelle regioni più grandi e più popolose. Proprio nella previsione di un riordino questi dati sono sicuramente importanti. L’altro elemento importante è rappresentato dal gioco online. E qui si c’è anche una novità rispetto al contesto europeo. L ‘Italia in passato era un po’ più indietro rispetto agli altri paesi. Ma già in realtà prima del Covid c’era stata una grande crescita. Nel 2020 l’online per ricavi supera il gioco fisico e da lì, diciamo, la tendenza non è più cambiata. La maggior parte dei ricavi vengono dal gioco di carte, dai giochi di sorte a quota fissa, anche se in realtà poi sono scelti da poco giocatori, mentre invece il gioco sportivo è scelto da un giocatore su quattro”. E’ questo il quadro sul settore del gioco delineato da Thomas Osborn Direttore Area Salute I-Com, (in foto), intervenendo al seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio”, organizzato a Roma dall’Istituto per la Competitività I-Com in collaborazione con IGT.

“La raccolta media è di 1.700 € pro-capite e la fascia di popolazione che gioca maggiormente è compresa tra i 18 e i 75  anni. A livello territoriale si gioca prevalentemente al sud, o quantomeno la raccolta è maggiore, soprattutto al sud, dalla Campania alcune zone della Sicilia e della Calabria e Puglia”, aggiunge Osborn. “Oltre alla disomogeneità del settore, altra questione importante è quella della l’illegalità che trova nel gioco online un punto di forza tant’è che si stimano circa 20 miliardi di ricavi sommersi, cifra non indifferente”.