Osservatorio contro il gioco d’azzardo o contro il gioco d’azzardo patologico? Di Osvaldo Asteriti

(Jamma) L’avvocato Osvaldo Asteriti ha inviato alla redazione Jamma un documento contenente alcune brevi riflessioni in merito all’istituzione dell’Osservatorio per il contrasto al gioco d’azzardo e alla dipendenza grave.

“Dal comunicato stampa dei monopoli del 3 aprile 2013- afferma Asteriti –  apprendiamo che “presso l’Agenzia delle dogane  dei monopoli è stato istituito l’Osservatorio previsto dal decreto Balduzzi (dl 158/2012 convertito nella legge 189/2012), finalizzato a valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico e il fenomeno della dipendenza grave”

In realtà non è proprio così. Secondo la legge, l’osservatorio è stato costituito “per valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave”.

Ad un esame superficiale, lotta al gioco d’azzardo e lotta al gioco d’azzardo patologico possono sembrare la stessa cosa. Ma una semplice riflessione conduce a una conclusione diversa.

Il gioco d’azzardo rappresenta la causa del Gap, un suo antecedente logico-temporale. Solo chi gioca d’azzardo rischia di sviluppare una dipendenza, non essendo concepibili danni da gioco d’azzardo passivo, come per il fumo. Per ammalarsi si deve giocare.

Contrastare la diffusione del gioco d’azzardo, quindi, significa agire sulle cause del fenomeno, mentre lottare contro il gioco d’azzardo patologico significa affrontare le conseguenze del problema, ignorando le cause.

Viene da chiedersi se l’orientamento dell’osservatorio, come manifestato nel comunicato stampa del 3 aprile, sia frutto di una clamorosa svista, di uno zelo che spinge a contrastare il gioco d’azzardo patologico tanto da far trascurare il contrasto al gioco d’azzardo, o sia determinato da altre ragioni.

Una di queste potrebbe essere rinvenuta nella singolare, discutibile scelta organizzativa adottata di costituire l’osservatorio presso l’ADM,l affidando la presidenza (gestione) al Vicedirettore dell’Agenzia, determinando così una situazione di potenziale conflitto di interessi.

Nella sua qualità di Vicedirettore dell’ADM, il Presidente dell’osservatorio, dal 24 settembre 2012 ad oggi, ha indetto nove lotterie istantanee, che in meno di un anno hanno distribuito più di quattrocento milioni di biglietti (417.120.000), ha approvato quattro nuove interfacce associate a lotterie istantanee con partecipazione a distanza, ha avviato la raccolta del gioco del lotto a distanza, ha introdotto una nuova sorte nel gioco del lotto, denominata “ambetto” e, infine, ha introdotto un nuovo gioco numerico a totalizzatore nazionale con raccolta a distanza, “Play six”, con estrazioni ventiquattro ore al giorno a distanza di un minuto (1.440 estrazioni al giorno).

Certamente si potrà osservare che altro è l’osservatorio, altro i monopoli. L’evidenza di tale precisazione non consente repliche. Ci chiediamo solo quali conseguenze possa comportare questa situazione, in cui lo stesso soggetto, con un cappello lavora per diffondere il gioco d’azzardo, attività per cui viene retribuito, con un altro cappello presiede un organo che ha il compito di “valutare le misure più efficaci per contrastare il gioco d’azzardo”.

In conclusione, una premessa, niente di personale nei confronti del Vicedirettore dell’ADM, che sarà sicuramente in grado, almeno glielo auguriamo, di gestire e superare questa evidente aporia, manifestiamo solo la nostra sorpresa, e un  pizzico di sconcerto, per la scelta organizzativa adottata.