La sua storia, le sue memorabili vittorie… anche una come jockey

È arrivato il giorno del Gran Premio delle Nazioni domenica 29 ottobre all’Ippodromo Snai La Maura, l’appuntamento clou della sessione autunno-inverno della stagione di trotto milanese e nazionale che ricorda la figura di Edoardo Gubellini. Ma chi era Edy?

Edoardo ‘Edy’ Gubellini, scomparso a Milano nel 2015 all’età di 80 anni, è considerato uno dei migliori interpreti delle redini lunghe, ma viene ricordato anche come allenatore e come protagonista assoluto delle corse Milanesi Italiane ed Europee. Classe 1937, grande esperto di cavalli e figura di prestigio nel panorama ippico, fece parte di quegli anni in cui il trotto attraeva centinaia di migliaia di appassionati in tutta Italia, e con Edy c’erano Vivaldo Baldi, Romolo Ossani, Vittorio Guzzinati, William Casoli, Walter Baroncini e Sergio Brighenti con quest’ultimo che a Milano funse da trampolino di lancio per la carriera di Gubellini.

Tra le vittorie più belle a Milano di Gubellini, sul circuito dell’ex San Siro trotto, il Nazioni edizione 1985 alla guida di Micron Hanover, il Nazionale con Gaian Quick nel 1987 e l’Europa di Narissò nel 1992. Ma anche il Lotteria di Agnano nel 1973 con l’americano Lighting Larry e poi, nel 1982, con Our Dream Of Mite. Tra i numerosi successi e riconoscimenti anche il Nastro Azzurro del 1977 alla guida di Eskipazar. E poi tante altre soddisfazioni fino alla sua ultima vittoria all’inizio del 2005. La storia nel trotto di Edy Gubellini può identificarsi come l’allievo di Sergio Brighenti, ma iniziò a Napoli come ‘apprendista’ con Orlando Zamboni e Umberto D’Errico. Guidò cavalli di grande genealogia appartenenti a proprietari di grande levatura ippica.

Curiosità: Edy avrebbe potuto essere un ottimo interprete nel galoppo, ma per questioni di peso scelse di accomodarsi sul sulky anche se a Torino, in sella a Bobinò, della scuderia Fert, riuscì a vincere una corsa; ciò perché il padre, Pietro, grande fantino di Nearco e della Dormello Olgiata, scomparso nell’ottobre del 1946, riuscì a trasmettere a Edy la passione e gli insegnamenti per diventare un jockey professionista. Domenica in pista, tra i nove partenti del Gran Premio delle Nazioni, anche il figlio Pietro con Chance Ek con il numero 8.

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