L’eurodeputato Morten Løkkegaard ha presentato una interrogazione alla Commissione Europea in materia di e-sport e tassazione.
“L’e-sport è un settore in rapida crescita e una parte importante della vita di molti giovani europei. In molti videogiochi, gli utenti acquistano, vendono o scambiano accessori e oggetti virtuali per i loro personaggi online, chiamati anche skin, in cambio di monete virtuali o valuta reale”, spiega il deputato.
“Sfortunatamente, alcuni giovani giocatori sono soggetti a tasse irragionevoli quando vendono questi accessori virtuali online. In diverse occasioni in Danimarca, gli utenti sono stati obbligati a pagare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) sia per il valore accumulato delle skin sia per il profitto che ottengono vendendole. Questo è diverso dalla vendita di oggetti nella vita reale, dove l’IVA è pagabile solo per il profitto realizzato. Secondo le autorità fiscali danesi; il motivo è che gli accessori virtuali, come le skin, sono considerati un servizio e non un articolo ai sensi del diritto fiscale dell’UE. Ciò potrebbe anche avere conseguenze per i token non fungibili (NFT) in futuro.
- 1.Perché l’attuale legislazione sull’IVA distingue tra oggetti virtuali e oggetti fisici reali quando questi vengono venduti?
- 2.In che modo le attuali norme IVA potrebbero influenzare il mercato a breve e lungo termine dei token non fungibili nell’UE?
- 3.Quali soluzioni prenderebbe in considerazione la Commissione per aggiornare la legislazione dell’UE al fine di garantire l’equità e norme simili per gli articoli virtuali e fisici, compresi gli NFT?”, conclude sottoponendo gli interrogative alla Commissione.