(Jamma) – Caso Goldbet di scena a Modica, dove il Tribunale ha assolto con ampia formula i titolari di due CED collegati all’austriaca Goldbet, chiamati a rispondere per l’illecita raccolta di scommesse su eventi sportivi in difetto di autorizzazione.
I due distinti processi sono stati trattati alle udienze del 3 e 4 maggio 2013 dinanzi a magistrati differenti. In entrambi i casi assoluzione, con dissequestro delle apparecchiature e novanta giorni per deposito motivazione.
Le discussioni sono state illustrate dall’avvocato Marco Ripamonti, il quale ha affrontato sia il tema concessorio, richiamando la giurisprudenza comunitaria e di cassazione, con particolare riferimento alle sentenze Zungri, Antelli, Chiappini e Marrone, sia il tema autorizzatorio, con riferimento non solo alla illegittimità’ del diniego opposto in entrambi i casi dalla Questura, ma anche alla posizione soggettiva degli imputati, sui quali non potrebbe pendere una condanna, secondo l’arringa della difesa, a prescindere dalla posizione di discriminazione facente capo al bookmaker di riferimento.
Tra i cavalli di battaglia del difensore la giurisprudenza di riesame del Tribunale di Ragusa, che tra e’ stato tra i pochi a non condividere inizialmente le tesi di Goldbet, ma che ha mutato indirizzo giurisprudenziale successivamente al deposito delle conclusioni dall’avvocato generale nel caso Costa Cifone.
