Emerge l’aumento generalizzato delle violazioni riscontrate e delle sanzioni irrogate nell’anno di entrata in vigore della Legge Regionale n. 2/2019, rispetto all’anno precedente (2018). Le violazioni complessive sono, infatti, passate da 75 (di cui 61 in materia di apparecchi da divertimento) nel 2018 a 96 (di cui 90 in materia di apparecchi da divertimento) nel 2019. E’ quanto evidenzia l’Eurispes nel suo rapporto sul gioco legale in Sardegna.
L’aumento è molto più significativo guardando all’ammontare complessivo delle sanzioni irrogate in materia di apparecchi da gioco e “totem” che da euro 170.477 nel 2018 è passato ad euro 402.231 nel 2019. Peraltro, se nel 2020 le violazioni riscontrate sono “soltanto” 19, le sanzioni (euro 177.232) si avvicinano ai valori del 2018 (euro 170.477). Nel 2019 anche il numero dei soggetti denunciati all’autorità giudiziaria, su quello complessivo di soggetti “verbalizzati”, segna un aumento esponenziale essendo passato da 8 nel 2018 a 42 nel 2019. Osservando i numeri relativi ai sequestri, si nota una riduzione progressiva nel triennio in quanto le misure cautelari aventi ad oggetto apparecchi da gioco e “totem” sono state 62 nel 2018, 37 nel 2019 e 11 nel 2020. I sequestri di punti clandestini di raccolta scommesse sono stati 3 nel 2018, 18 nel 2019 e nessuno nel 2020. Dall’analisi dei dettagli delle operazioni svolte sul territorio, si può rilevare che il Comune di Cagliari e la relativa provincia catalizzano le maggiori criticità in punto di diffusione di fenomeni illeciti, essendo peraltro il Comune capoluogo di regione tra quelli che si sono muniti di un regolamento ad hocper disciplinare gli orari di esercizio degli apparecchi da gioco ed anche il “distanziometro” per il contrasto delle dipendenze.
Nel 2018, su 62 sequestri complessivi a livello regionale, aventi ad oggetto apparecchi da gioco, 52 sono stati eseguiti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari ed hanno riguardato prevalentemente apparecchi (“videopoker”) irregolari in quanto privi dei previsti titoli autorizzativi rilasciati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e non conformi alla normativa vigente, avendo installato giochi basati prevalentemente sul “fattore rischio” (rendendo, quindi, superflua qualsiasi abilità da parte del giocatore), funzionanti con rulli virtuali e sprovvisti di codice identificativo. In alcuni casi gli apparecchi da gioco sono risultati non collegati alla rete telematica dell’A.D.M.