Lodi. Il circolo Arci rinuncia alle slot

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(Jamma) Al posto delle slot machine, cene, incontri pubblici e dibattiti con raccolta fondi. Il Consiglio direttivo del circolo Arci di Lodi, martedì sera, ha deciso di rinunciare alle macchinette elettroniche nel suo locale di via Maddalena. E si tratta del primo bar della città che rende pubblica questa scelta categorica.

Stavamo riflettendo sull’eventualità già da qualche mese — rivela la presidente Bruna Soresina — alla luce dei dati sempre più allarmanti che vengono diffusi sulle dipendenze da gioco di moltissimi cittadini. Il fenomeno, anche nel lodigiano, è diventato particolarmente preoccupante in un contesto in cui l’offerta di giochi è ampia e diversificata, tale per cui (soprattutto negli ultimi anni) le opportunità per gli individui di entrare in contatto con il mondo del gioco sono cresciute in maniera esponenziale. Le slot sono solo una piccola parte di un fenomeno molto ampio. Basti pensare ai casinò, ai poker on line, bingo, giochi a base ippica, giochi a base sportiva, lotterie e lotterie istantanee che in questi anni hanno invaso, fisicamente e virtualmente, moltissimi spazi delle nostre città».
«Nel lodigiano — prosegue la presidente — in pochi anni il Ser.T, il servizio dipendenze dell’Asl, è passato da 13 utenti ai 76 del 2012. E questi sono solo i dati che emergono di un fenomeno che è sommerso perché nella maggior parte dei casi subentra il senso della vergogna nell’ammetter di essere dipendenti da gioco».

«Siamo consapevoli che togliere le “macchinette” da un singolo locale sia assolutamente inutile ma crediamo possa avere un grande significato simbolico ed emulativo — aggiunge la Soresina —. Dovremo onorare il contratto con il fornitore firmato sino a fine 2014, ma speriamo di riuscire a far uscire le slot dal nostro locale anche prima. Per recuperare parte delle risorse perse (tra i 3.500 euro e i 4.500 a seconda delle annate, ndr) predisporremo un piano di iniziative di carattere sociale quali cene, incontri pubblici, dibattiti. Lanciamo però un appello alla città e al quartiere: non lasciateci soli in questa battaglia e frequentate le attività del Circolo.

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