Trecentomila euro dalla Regione per il piano del SerD per lo studio del fenomeno che Azienda Usl monitora dal 2006

Un Centro per la prevenzione che opera dal 2006 per il trattamento e la cura dei disturbi da gioco d’azzardo patologico per tutta la provincia e quattro punti di accoglienza (Cento, Codigoro, Copparo e Portomaggiore) che funzionano per Distretto sanitario per il sostegno psicologico individuale, di coppia o per l’ambito familiare.

E poi ancora: formazioni costante e all’avanguardia per gli operatori e divulgazione, con campagne mirate di comunicazione, del pericolo che la dipendenza da gioco può creare.

Sono le attività principali di un progetto molto articolato messe in campo dal SerD (il Servizio dipendenze) di AuslFe per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo che, secondo i dati dello stesso SerD, da quando Azienda Usl misura il fenomeno (il 2006), al 2019, cioè prima della pandemia, registra 154 casi. Di questi (il 66%) sono in prevalenza uomini con un’età media sui 45 anni, mentre le donne (il 33% dei casi) ha un’età media che è di oltre sessant’anni.

Il piano di Ausl Ferrara per quanto riguarda il trattamento e la prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo prevede dunque servizi e iniziative, anche originali, che rispondono alla mission del Piano regionale per contrastare il problema della ludopatia che per Ferrara ha messo in campo, in base alla popolazione presente nel 2021, oltre 300mila euro.

Le attività di contrasto alla dipendenze nell’Azienda Usl di Ferrara sono attive da anni. Come detto sopra, dal 2006 è attivo un Centro psicosociale di cura del gioco patologico. Un servizio partito da un’idea della responsabile dell’Unità operativa del SerD Luisa Garofani (in foto) che dal 2022 è anche la responsabile scientifica del piano di azioni per il contrasto e la prevenzione delle ludopatie in tutto il territorio estense. Con la dottoressa Garofani c’è la referente del progetto Caterina Sorio.

L’organizzazione per distretti permette di cogliere le diverse sfumature di diffusione del fenomeno sul territorio ma allo stesso tempo prevede una programmazione integrata”, spiega la numero uno del SerD, Luisa Garofani, che aggiunge: “A cadenza triennale, inoltre, i tre distretti declinano le varie azioni previste per il territorio di competenza”. Nel corso dell’anno infatti da Goro a Cento, su tutto il territorio, il SerD organizza diverse iniziative, concentrandosi maggiormente sul fare divulgazione, spesso con divertenti performance teatrali, affinché si punti sulla prevenzione del problema. Altrettanto importanti sono anche i centri per l’accoglienza distribuiti come detto sopra.

Le attività messe in programma dal SerD di Ferrara si basano su tre punti cardine: il trattamento, la prevenzione e la governance a multi-livello.

Il trattamento. Il SerD ha sviluppato diverse strategie di trattamento e tutte sono state pianificate mettendo in relazione le evidenze scientifiche con le competenze cliniche e i bisogni dei pazienti.

La Prevenzione. Sono iniziative volte ad aumentare i livelli di coinvolgimento e informazione della popolazione. Per quella più vulnerabile (ad esempio i giovanissimi), inoltre, tali iniziative sono svolte anche nelle scuole.

Governance a multi-livello. Attraverso un approccio in rete, il trattamento delle dipendenze da ludopatia prevede un coordinamento ‘multi-livello’ fra tutti gli attori in gioco e con la definizione di linee comuni di programmazione entro cui operano in partnership i gruppi di lavoro locali, supportati da un sistema organizzativo formale.

Per avere maggiori informazioni sul servizio vai a questo link.